2017
Allegri, addio alla Juventus già un anno fa. C’è solo l’Arsenal
Allegri – Juventus: storia quasi esaurita. Già l’anno scorso il tecnico bianconero aveva sondato eventuali opportunità in Premier League. L’Arsenal resta ad oggi l’unica soluzione praticabile per l’allenatore bianconero, che però potrebbe andare avanti un altro anno a Torino, a meno che non arrivi la Champions League…
Massimiliano Allegri ed il lungo, anzi lunghissimo addio alla Juventus. Il divorzio dell’allenatore toscano ai bianconeri si trascina avanti, a dirla tutta, da diversi mesi, se non addirittura dalla fine della scorsa stagione. Nessun problema insormontabile con la società, sia chiaro, nonostante, inutile negarlo, qualche frizione tra l’allenatore e lo spogliatoio ci sia effettivamente stata: quest’anno Allegri ha avuto una discussione piuttosto accesa (e pubblica) con Leonardo Bonucci ed un mezzo scontro, subito rientrato, con Paulo Dybala all’inizio di quest’anno, ma la scorsa stagione non erano mancati dibattiti interni con altri membri dello spogliatoio (come con Alvaro Morata, giocatore poi tornato in estate al Real Madrid). Tutto nella norma, c’è da precisare, ovvero normale dialettica di un gruppo, come di qualsiasi altra squadra al mondo. Il nodo della questione è un altro: Allegri, già al termine della passata stagione, sentiva di aver concluso il proprio ciclo con la Juventus e non voleva correre il rischio di bruciarsi, come avvenuto qualche anno prima al Milan dopo la vittoria dello Scudetto. Poi le carte in tavola erano rapidamente cambiate ed il tecnico toscano aveva acconsentito al rinnovo fino al 2018 in cambio di un bell’aumento di ingaggio (5 milioni di euro netti l’anno) e di alcune garanzie sul mercato, poi effettivamente concretizzatesi nel corso dell’ultima campagna acquisti.
Allegri e la Premier League: questione di ambizioni
A mutare però in fretta la situazione, in verità, era stata la rivoluzione delle panchine in Premier League. Premessa doverosa: Allegri aveva dato libero mandato, sulla parola, ad alcuni intermediari di sondare il terreno nel campionato inglese. L’allenatore livornese avvertiva, e avverte tuttora, la possibilità di approdare nel campionato inglese come una sfida prima ancora che un’ambizione personale: competitivo come è, Allegri vuole combattere ad armi quasi pari con i migliori tecnici al mondo che, bene o male, sono tutti lì. Alcuni intermediari avevano svolto più di un sondaggio: Giovanni Branchini, per esempio, aveva proposto il nome di Allegri al Manchester United nel periodo in cui i Red Devils avevano sì un mezzo accordo con José Mourinho, ma non avevano ancora ufficializzato l’affare (il portoghese sarebbe diventato ufficialmente il nuovo allenatore dello United soltanto a maggio, con notevole ritardo rispetto alle voci che lo volevano sulla panchina che fu di Sir Alex Ferguson già da febbraio, marzo o aprile). Un altro paio di intermediari italiani, molto vicini alle vicende del calcio inglese, avevano invece sondato il terreno presso il Chelsea, che di lì a poco però avrebbe virato con forza (e successo) su un altro allenatore italiano: Antonio Conte. Tenendo conto che il Manchester City aveva già annunciato con largo anticipo l’ingaggio di Pep Guardiola e che il Liverpool aveva già messo sotto contratto ad ottobre Jurgen Klopp, per Allegri ogni spiraglio di approdare in Premier League su una panchina prestigiosa, nel giro di pochissimi mesi, si era di fatto chiuso.
Allegri – Arsenal: l’unica opzione praticabile
Ecco perché, negli ultimi tempi, le voci relative al possibile approdo del tecnico della Juventus sulla panchina dell’Arsenal hanno preso con forza vigore: di fatto, tra i posti potenzialmente liberi e di un certo rilievo in Inghilterra, quello che è attualmente di Arsene Wenger resta l’unico occupabile. La situazione, ad oggi, è questa: Allegri potrebbe effettivamente dare l’addio alla Juventus con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del proprio contratto qualora in Premier League si creassero le giuste opportunità per un suo approdo. Escludendo Chelsea, Manchester United, Liverpool e Manchester City quali eventuali mete, tra le big resta effettivamente solo l’Arsenal: i Gunners dovrebbero avere il coraggio, dopo oltre un ventennio, di liquidare Wenger per scommettere su di un allenatore bravo e vincente, poco ma sicuro, ma con bassa esperienza in termini manageriali. Col Barcellona prossimo a scegliere un allenatore più affine alla propria filosofia di gioco ed altre opzioni in giro per l’Europa inevitabilmente di secondo piano, ad Allegri non resterebbe poi molto altro, se non concludere il proprio ciclo alla Juventus, la prossima stagione, prendere un anno sabbatico o, ancora, provare ad “accontentarsi” di un altro club italiano (Roma?). L’unica certezza è che Allegri ad oggi ritenga se non del tutto esaurita, praticamente quasi esaurita, la propria corsa bianconera: una eventuale vittoria della Champions League concluderebbe più che in bellezza un cerchio perfetto e, a quel punto, l’addio sarebbe a dir poco scontato.