Allegri: «Impossibile rifiutare la Juve. Dobbiamo fare il salto in Europa. Sul mercato...» - Calcio News 24
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Allegri: «Impossibile rifiutare la Juve. Dobbiamo fare il salto in Europa. Sul mercato…»

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Lunga intervista all’allenatore bianconero. Tanti i temi affrontati. Dal mercato a Pirlo, da Conte agli obiettivi futuri

Massimiliano Allegri ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di “Sky Sport” in occasione del Natale. Il tecnico della Juventus ha parlato della sconfitta in Supercoppa, del mercato, degli obiettivi della sua Juve, del rapporto con Conte e con Pirlo e di molto altro.

LA SUPERCOPPA – «Siamo molto arrabbiati per questa mancata vittoria della Supercoppa, dall’altra parte però siamo soddisfatti per la buona partita fatta a parte gli ultimi 5 minuti dopo il 2-1 contro un buon Napoli. Le due squadre hanno giocato una buona partita, offrendo un buono spettacolo e questa è una buona notizia per il calcio italiano».

SALTO IN EUROPA – «Questa squadra ha qualità importanti e deve acquisire consapevolezza nei propri mezzi. E’ giusto voler vincere campionato, Supercoppa e Coppa Italia ma il salto più importante dobbiamo farlo in Europa, indipendentemente dalla forza degli avversari, perchè è riduttivo pensare a una Juventus pensare di accontentarsi di arrivare agli ottavi o di vincere solo il campionato».

SCUDETTO, CORSA A DUE – «Discorso a due con la Roma? Credo di sì, le altre sono a 12 punti dietro, sono 4 partite dove loro devono vincere e noi perderle tutte. Ci sono 8 partite fino alla gara del lunedì a Roma e queste partite, se rimarremo attaccati, può diventare quasi decisiva non decisiva ma quasi».

MOVIOLA E NAZIONALE – «Arbitri? Valeri in Supercoppa è stato molto bravo, è sbagliato ridurre tutto alla moviola, alla moviola ero d’accordo anche qualche anno fa ma sui dati oggettivi perchè gli arbitri possono sbagliare gli episodi più difficili. Rapporti con Conte? Io con Prandelli ho avuto rapporti di collaborazione e non vedo perchè non dovrei averli con Conte. Siamo un Paese di disfattisti. Negli ultimi 30 anni abbiamo vinto un Mondiale nell’82 e uno nel 2006, siamo arrivati in finale al Mondiale al ’94 e agli Europei nel 2012 e i club in quegli anni hanno vinto le coppe. Gli stage? Ci sono delle date Fifa, nessuno si mette di traverso se a fine campionato visto che c’è l’Europeo da giocare, le partite di qualificazione, le società non daranno i giocatori dopo la fine del campionato. Se poi c’è la possibilità di accorciare il campionato di una settimana per far sì che la Nazionale possa avere tutti i giocatori una settimana prima, credo che questa sia una cosa normale e risolvibile».

L’ARRIVO IN BIANCONERO E IL MERCATO – «Da un’ora a un’altra mi hanno catapultato nel mondo Juventus. Era da pazzi dire di no alla Juve, questa era una sfida che mi affascinava e c’è stato subito feeling con la squadra per migliorare i risultati raggiunti in questi 3 anni in Italia. Mercato? La società sa cosa fare per migliorare la rosa ma a livello numerico ci vorrà un difensore. Montoya? E’ un buon terzino, ha buona tecnica, gioca nel Barcellona, però ci sono anche altri giocatori. Con la società bisognerà fare una valutazione se andare a prendere un terzino o un centrale».

PIRLO, MARCHISIO E BUFFON – «Purtroppo con Andrea qualcuno vuole sempre mettere zizzania, ma non c’è alcun problema, io devo cercare di gestirlo. E’ inutile nascondersi dietro cose che non esistono, Andrea ha 35 anni, per me dovrebbe giocare tutte le partite ma mi devo confrontare con quella che è l’età, per averlo al meglio in certe partite e certi contesti bisogna che lo gestisca, ma ho parlato con lui e siamo d’accordo. Marchisio? E’ tatticamente intelligente e mi dà equilibrio a centrocampo e credo che sia uno dei centrocampisti italiani più bravi in circolazione. Buffon? Per me è stata una scoperta non piacevole, di più. E’ un ragazzo straordinario e quando smetterà di fare il portiere e sarà molto difficile trovare uno alla sua altezza».

FUTURO – «Futuro? La Nazionale è il sogno di ogni allenatore ma ora sono concentrato sulla Juventus e spero di rimanere qui per tanti anni. Quando finirà questa mia avventura potrei valutare la Nazionale o un’esperienza all’estero».

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