Alla Juve manca un Corvino "ruspante" - Calcio News 24
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2009

Alla Juve manca un Corvino “ruspante”

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Essere sbattuti fuori così è quasi indolore. Nessun rimpianto, nessuna remora, nessun rimorso.
D’altronde, nessuno, al di là  dei proclami propagandistici, ha mai creduto che questa squadra potesse andare troppo avanti in Champions. Al più, un altro turno, utile più che altro per portare a casa il cachet europeo.

Anzi, se di eliminazione si doveva parlare, un’umiliazione come quella di ieri è molto più utile di un’uscita sugli scudi, di quelle ricche di “se”. Qui non c’è niente da discutere, se non come impostare la rifondazione.

Umilmente, suggerirei di partire dalla testa, perchè dopo tre campagne acquisti a fila disastrose, non ci si può fermare al campo o alla panchina.

Martedì, per puro spirito di provocazione, un’ampia fetta di stadio inneggiava alla Triade.
Era un modo per dire che senza gente di campo e di calcio in società , possiamo anche costruire lo stadio più accogliente e redditizio del mondo, ma poi si spendono 50 milioni di euro per gente che, in altri tempi, avrebbe faticato a trovare posto in panchina.

Corvino è ruspante, non ha lauree in economia e commercio, ha eloquio basico, ma ci ha rifilato Felipe Melo a una cifra da grandissimo d’Europa. Quanto lo sia davvero, non ci voleva il Bayern per dimostrarlo.

Ecco, in corso Galileo Ferraris un Corvino non c’è.

Mentre in campo c’erano tutti i botti delle ultime campagne acquisti: Diego, Melo, Poulsen, Amauri, Grosso. L’unico che si è notato è stato Caceres, che poi è quello che ha causato il rigore infantile che ha spalancato le porte alla batosta. In compenso, l’unico gioiello della serata l’ha regalato David Trezeguet, che ogni sei mesi si cerca di sbolognare, chissà  perchè.

Quindi, basta perdere tempo: la ricostruzione, dalle fondamenta, deve partire subito. Il campionato è ancora lì, ma per ben piazzarsi in un torneo così misero basta quello che abbiamo. Se, invece, il prossimo agosto abbiamo ancora voglia di far proclami, non accaniamoci sull’allenatore o sui giocatori non all’altezza e concentriamoci sulle responsabilità  vere.

Simone Stenti