Liverpool
Buon compleanno a… Alexis Mac Allister
Oggi è il compleanno di Alexis Mac Allister, centrocampista argentino e campione del Mondo: la sua storia
Oggi Alexis Mac Allister compie 25 anni. La scorsa vigilia di Natale, nei giorni immediatamente prima e in quelli successivi, era uno dei personaggi di cui si parlava di più sul pianeta calcio e, per estensione, sul pianeta tout-court. Merito del trionfo dell’Argentina in Qatar, del contributo da lui offerto per la riuscita dell’impresa e di quanto stava capitando in Inghilterra. Segnatamente nel suo club, quel Brighton che noi conosciamo bene in quanto guidato da Roberto De Zerbi. Che non nascondeva un certo godimento e un filo di preoccupazione. La soddisfazione di allenare un campione del mondo: «Siamo orgogliosi, credo sia stato uno dei migliori della competizione. Il suo stile di gioco era chiaro, non ha commesso errori, capiva prima le giocate. Ci siamo scritti, domenica mi sono congratulato e sono molto contento per lui». Il timore era di perderlo molto presto: uno così lo volevano in tanti, era inevitabile e anche più che giusto per quello che si era visto.
Brighton, De Zerbi: «La mia speranza è quella di tenere Mac Allister»
All’inizio della sessione invernale di mercato, il CEO del club, Paul Barber, parlsva delle ipotesi di cessione del forte centrocampista in un’intervista a The Argus: «Non abbiamo offerto nessuno a nessuno e non abbiamo intenzione di farlo. I prossimi 30 giorni sono imprevedibili e ci occuperemo di ciò che accadrà, ma non stiamo offrendo nessuno a nessuno. Siamo abbastanza felici così come siamo, certamente finché possiamo esserlo. Ma siamo anche realistici».
Il “realismo”, cioè le ipotesi concrete che avvenisse il trasferimento, non riguardava club di Serie A. Non che non se ne parlasse anche da noi, altrimenti non saremmo italiani, con quella capacità unica di crederci più ricchi di quel che siamo.
Brighton, tutti pazzi per Mac Allister: mezza Europa sull’argentino
Ce lo ricordava, con esatta rappresentazione della situazione, il giornalista Xavier Jacobelli, che a TMW Radio ripristinava la corretta proporzione tra noi e il campionato dove agiva il compagno di Lionel Messi: «Bisogna sempre ricordare la distanza con la Premier. Mac Allister è un ottimo calciatore, ma mi domando: la Juventus che mercato può fare, avendo un passivo di oltre 230 milioni? Bisogna fare i conti con la realtà, gran parte della società è assillata da una crisi senza precedenti». E infatti, non succede a gennaio, ma in estate Alexis cambia città, passando da Brighton a Liverpool. Non che De Zerbi abbia fatto meglio di Klopp, i Reds finiscono fuori dall’Europa da Champions, ma la storia e le ambizioni un peso ce l’hanno perché vada a buon fine il trasferimento.
Con viva soddisfazione dell’argentino, che si presenta al via della nuova stagione esattamente con le parole che i suoi nuovi tifosi vogliono sentire e con la responsabilità di vestire il numero 10, che magari per gli inglesi non è così importante come da noi, ma è in ogni caso una bella forma di onore e di responsabilità per chiunque: «È un sogno che si avvera, è fantastico essere qui e non vedo l’ora di iniziare. Non vedo l’ora di incontrare i miei compagni di squadra. È stato un anno splendidop per me – Coppa del Mondo, quello che abbiamo raggiunto con il Brighton – ma ora è il momento di pensare al Liverpool e cercare di essere un giocatore e un uomo migliore ogni giorno».
Un anno fa, in questa giornata, la festa personale era certamente piena di persone che attorno a Mac Allister avevano gli occhi pieni delle sue giocate al Mondiale. A partire naturalmente dalla rete che ha sbloccato Argentina-Polonia, determinante per sciogliere la tensione che stava montando dopo l’errore dal dischetto di destro. L’azione vede Molina crossare dalla destra e Alexis arrivare puntuale a calciare rasoterra, indirizzando il pallone a baciare il palo interno alla destra di Szczesny. Il primo tiro della finale con la Francia, non a caso, l’ha fatto lui, per poi disegnare l’assist per il 2-0 di Angel Di Maria in un’azione da stropicciarsi gli occhi. Magari sbagliamo, ma anche oggi, che sono passati un po’ di giorni, qualcuno glielo ricorderà, facendogli gli auguri.