Hanno Detto
Aldo Serena: «L’Inter piena di qualità, ma la Juve senza Champions ne può approfittare. Su Lukaku la Roma e il Milan…» – ESCLUSIVA
Aldo Serena è intervenuto in esclusiva a CalcioNews24 per parlare di Inter, Milan, Juventus, Roma, il ritorno di Lukaku a San Siro ed altro
(Intervista a cura di Lorenzo Bosca)
“Testina d’Oro”, “L’uomo dei derby”, bastano questi due appellativi per incorniciare l’insigne la carriera calcistica di Aldo Serena. Apprezzato commentatore oggi, indomabile attaccante in passato. Capace (anche) grazie ai suoi memorabili colpi di testa di entrare nella storia del calcio italiano ed in particolar modo delle stracittadine della Mole (in quel di Torino) e della Madonna (sulle sponde dei Navigli a Milano).
Quest’oggi, per le colonne di CalcioNews24 abbiamo avuto il piacere e il privilegio di intervistare Aldo Serena. Dal ritorno di Lukaku a Milano (ed il parallelismo vissuto dal classe 60’ dopo il passaggio dal Torino alla Juventus), fino alle stagioni di Inter, Milan, Juventus e Roma. Questo, con il particolare e recente aneddoto del portafogli ritrovato ed uno sguardo verso il possibile Aldo Serena del presente.
Buongiorno. Iniziamo subito da quanto accaduto in Inter-Roma. Lei ha paragonato il ritorno di Lukaku a San Siro con il suo primo derby dopo il trasferimento dal Torino alla Juventus. Ci spiega meglio il parallelismo?
«Le dinamiche erano completamente diverse, però io come Lukaku mi sono trovato uno Stadio granata che aveva una acredine nei miei riguardi, quasi un odio. Quindi io ci sono passato nel senso che ho passato un momento come quello di Lukaku. Un momento di attesa perché mi aspettavo quello che è successo. E lo stesso vale per lui. Quando si è in quelle condizioni si hanno due modi per reagire. Uno è quello di prendere quella rabbia che i tifosi hanno nei tuoi riguardi come propellente per andare in campo e caricarsi, col rischio però di caricarsi troppo e venire quindi espulsi o compiere qualche gesto poco corretto. Una scelta rischiosa, ma combattiva dunque. L’altro modo è quello di pensare al passato: com’è andata in quella squadra che tu hai lasciato…come erano i tuoi tifosi prima e dopo e come si relazionano al tuo addio. Lukaku aveva anche avuto dei comportamenti sicuramente molto fastidiosi per i tifosi dell’Inter e credo che a lui sia capitato il contrario, la situazione opposta. Non è riuscito a staccare col passato ed ha fatto una partita anonima senza battagliare e senza appunto prendere come benzina quella rabbia dei tifosi in quel momento».
Quindi nel duello a distanza possiamo dire che i tifosi abbiano avuto la meglio?
«Si esatto, in questo caso si».
E per quanto concerne la partita, si aspettava un’Inter così dominante nel gioco ed una Roma più guardinga?
«La Roma aveva giocato già giovedì. Adesso le partite si cominciano già a sommare…la Roma aveva anche varie assenze importanti quindi come rotazione magari Mourinho non ha potuto fare quello che magari aveva intenzione di fare. Premesso questo contro l’Inter la Roma ha cercato di fare una partita difensiva, cercando di limitare l’estro e le qualità tecniche del centrocampo e dell’attacco nerazzurro. Per certi versi ci è anche riuscita, per altri no. Peró non è mai riuscita a ripartire, ad avere quella capacità come invece ha fatto nel primo tempo con lo Slavia Praga…io ero a Roma a fare la telecronaca di quella partita e lì ho visto la Roma riuscire ad innescare El Shaarawy e Lukaku in spazi ampi. Quello che non è riuscita a fare a San Siro».
A proposito della Roma, sul proprio profilo Twitter lei ha recentemente raccontato un aneddoto circa un tifoso giallorosso che le avrebbe recuperato il portafogli smarrito. Cosa è accaduto di preciso?
«Si, l’avevo perso ed un ciclista che lavora qui all’aeroporto di Venezia, tifoso della Roma, me l’ha riportato. È stata una lieta sorpresa, qualche volta bisogna avere fiducia nel prossimo (ride, ndr). E devo dire che lui è andato oltre le aspettative. Poi insomma, non voleva neanche nessun regalo, ma io mi sono sentito obbligato di farlo perché mi ha fatto una gran cortesia».
Tornando al calcio. Lei è stato spesso soprannominato come ‘l’uomo dei derby’. Tra meno di un mese ci sarà il derby d’Italia, dell’Inter abbiamo parlato, la Juventus invece che idea le ha dato?
«L’Inter ha già fatto vedere le proprie qualità e le proprie capacità a pieno. La Juventus non ancora, ma nonostante questo è agganciata all’Inter, gli è a ridosso. Per cui una Juve che è solida sotto il profilo difensivo, ma che ha anche un parco attaccanti di assoluto valore. Al quale manca forse a centrocampo qualche giocatore che possa innescare con immediatezza i movimenti delle punte. Quindi una Juventus che ha peró la possibilità di allenarsi bene in settimana, di riposarsi e creare bene il lavoro. Cosa che alcune squadre come la stessa Inter non possono fare. Per loro mi sembra che oramai il girone sia quasi risolto, quindi se l’Inter dovesse andare avanti con la Champions alla lunga qualche punto chi arriva in fondo per forza lo perde in campionato. La Juventus potrebbe approfittarne di questo. Ci apprestiamo vedere un duello molto interessante tra le due».
Non ha menzionato il Milan, sulla compagine di Pioli cosa ci dice?
«Il Milan sembra un po’ alla ricerca di se stesso. Una squadra quella rossonera che nell’arco dei 90 minuti non ha la continuità, non ha la ferocia nell’andare a chiudere il risultato quando ne ha la possibilità».
Concludiamo con una domanda sul nostro campionato. All’interno del panorama italiano, chi è (ammesso che esista) l’Aldo Serena di oggi?
«La mia generazione ormai è molto lontana da quella di adesso. Se vogliamo fare un raffronto forse in prospettiva potrei dire Scamacca, che ha la stoffa della punta centrale attrezzata fisicamente e non mi sembra abbia timori a lavorare in area di rigore avversaria con decisione».