Albertini Milan: «Inter con il dente avvelenato dopo il derby di settembre; la Supercoppa non svolterebbe la stagione, ma...»
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Albertini Milan: «Inter con il dente avvelenato dopo il derby di settembre; la Supercoppa non svolterebbe la stagione, ma…»

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Le parole di Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, in vista della finale di Supercoppa italiana dei rossoneri contro l’Inter di questa sera

Demetrio Albertini ha parlato a la Gazzetta dello Sport in vista della finale di Supercoppa italiana Inter Milan: di seguito le sue parole.

DERBY – «L’Inter scenderà in campo con il dente avvelenato dopo il derby perso a settembre. Per il Milan sarà molto difficile, ma trattandosi di una partita secca, anzi di una finale, può succedere di tutto: i rossoneri quest’anno hanno dimostrato nei grandi match contro l’Inter e il Real di poter battere chiunque. Paradossalmente hanno fatto meglio con le grandi che con le medio-piccole… Sulla carta l’Inter è favorita, ma non penso in modo così netto».

ASSENZE – «Credo che ci perda più l’Inter perché Thuram in questa prima parte di stagione è stato una certezza sia sotto il profilo del rendimento complessivo sia dei numeri (13 reti, 4 assist e 2 rigori conquistati, ndr). Leao, invece, per il Milan ha alternato prestazioni deludenti ad altre nelle quali è stato decisivo».

LEAO – «Purtroppo sì. Gli manca la continuità e non sai mai se avrai il miglior Leao oppure un giocatore meno decisivo».

SEMIFINALE INTER – «Inter-Atalanta è stata un bell’incontro. La formazione di Gasperini ha confermato di soffrire l’Inter che è una squadra di alto livello, straordinaria nel- la consapevolezza della sua forza. Difficile che gli uomini di Inzaghi sbaglino un approccio o regalino qualcosa agli avversari».

SEMIFINALE MILAN – «Il Milan ha sofferto tanto in un primo tempo nel quale non ha creato pericolosi, ma Conceiçao è stato bravo a cambiare l’andamento della sfida con le sue mosse all’intervallo e nella ripresa. I rossoneri hanno meritato di vincere».

CONCEICAO – «Da osservatore esterno, dico che su Fonseca c’erano dei dubbi e dei pregiudizi da parte dell’opinione pubblica fin dal suo arrivo. Da un certo momento in poi mi è sembrato anche un po’ solo, non supportato a dovere dal club. Per lui ogni gara, fin dalla prima, è stata un esame. Così è dura… Quando cambi allenatore, è una sconfitta per tutti perché il tecnico non è mai il solo problema: le colpe vanno divise sempre tra chi va in campo e chi sta fuoriLui e Inzaghi sono stati miei compagni alla Lazio (nel 2003- 04, ndr). Avrei scommesso che sarebbero diventati entrambi allenatori per come erano appassionati e studiavano il calcio, ma non pensavo così bravi… Per Simone parlano i risultati ottenuti sia a Roma sia con l’Inter. Sergio ha fatto benissimo con il Porto e sa tirare fuori il meglio dai suoi uomini: è uno che si arrabbia quando le cose non vanno e i giocatori lo avranno già capita- no venerdì all’intervallo con la Juventus…».

DECISIVI – «Per l’Inter dico Dimarco perché lui dalla sinistra tre-quattro cross pericolosi li mette sempre. Da quella parte Emerson Royal dovrà fare parecchia attenzioneUno tra Reijnders e Pulisic. Non pensavo che l’olandese potesse diventare un bomber così, mentre Pulisic ero convinto che sarebbe stato determinante. E infatti…».

THEO – «Theo mi sembra distratto e spero che torni sui livelli delle prime stagioni. Il Milan ha bisogno di un giocatore come lui, di un terzino capace di fare la differenza in ogni momento con le sue accelerazioni».

LAUTARO – «Da tifoso rossonero spero che continui così. State certi che prima o poi si sbloccherà perché è un campione, ma mi auguro che non succeda proprio nella finale di Supercoppa».

MORATA – «Ha segnato molto la scorsa stagione all’Atletico, ma in carriera non è mai stato un grande bomber. Per la squadra sa comunque essere utile, arretrando e creando spazi per l’inserimento dei compagni».

SUPERCOPPA – «Sarebbe un trofeo bello e da festeggiare, ma cambiare la stagione direi di no perché il distacco dalla vetta della classifica è incolmabile e perché di successi ce ne vogliono anche altri. Vincere il derby però può dare la carica per ricorrere la qualificazione alla prossima Champions. Adesso comunque meglio non pensare troppo al futuro e concentrarsi su questa finale».

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