2014
Albertini: «Milan, errore cambiare sempre»
L’ex rossonero: «Ad Inzaghi deve essere dato il tempo di costruire»
ALBERTINI MILAN – Anche se adesso il suo lavoro è quello di politico del calcio, Demetrio Albertini, ex vice-presidente della FIGC ed ex sfidante di Tavecchio alla poltrona di presidente, non rinuncia a dire la sua sull’amore di una vita: il Milan. Albertini, che conosce bene Inzaghi, predica ovviamente calma ai rossoneri: l’inizio di campionato è stato tra alti e bassi (più recenti), ma deve essere dato il tempo al gruppo di capire come stanno le cose.
CALMA – Così Albertini al Corriere dello Sport: «El Shaarawy un problema? Ma no. E perché mai? La realtà è che il Milan è ancora un cantiere. Negli ultimi 2-3 anni, la scelta è sempre stata quella di cambiare molti giocatori. Significa che ogni volta è stato necessario ripartire da capo. Invece, servirebbe continuità nella gestione, come avveniva in passato. Io credo che il primo passo debba essere la costruzione di una mentalità di gruppo, uno spirito comune che permetta di condividere prima il percorso e poi gli obiettivi. Gli schemi e la tattica vengono dopo. Per farlo, però, occorre il sostegno della società e dei giocatori con maggiore personalità e leadership. Io credo che si possa insistere con il 4-2-3-1. E pure nella sua versione più offensiva, vale a dire con El Shaarawy, Menez e Torres». Facile a dirsi, sicuramente un po’ meno facile a farsi. Per Albertini dunque al momento El Shaarawy non è un problema, ma se continua a non segnare, lo sarà molto presto.