2020

Albertini: «Mi rivedo in Tonali. Pirlo è abituato alle sfide e molto spesso le vince»

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Demetrio Albertini ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport del Milan e dei calciomercato dei rossoneri

Demetrio Albertini, presidente del Settore Tecnico della Figc, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport del Milan. Le sue parole.

MERCATO MILAN – «Direi niente male. Ho sempre sostenuto che l’ossatura della squadra era buona e che servivano giocatori più forti di quelli già in rosa: Tonali è un ottimo acquisto. Però ricordiamoci che il mercato conta, ma è solo una delle componenti per centrare gli obiettivi, e in questo Milan ne emerge un’altra che mi convince sempre di più»

TONALI – «Ha tutte le qualità del campione ma bisogna lasciarlo tranquillo. Deve poter crescere, anche sbagliando. A chi somiglia? Premessa: odio i paragoni. Alla mia prima da titolare a San Siro mi dissero “somigli a Rivera”. Avete presente che cosa vuol dire convivere con paralleli di questo tipo? In tanti associano Tonali a Pirlo, ma Andrea è inarrivabile, è uno dei primi cinque centrocampisti nella storia del calcio italiano. Facciamo così, sgraviamo Sandro da questo peso: a me ricorda Albertini».

COME ALBERTINI – «In certe movenze mi assomiglia: anche nella postura, ho avuto un déjà vu dopo aver visto alcune foto. Sa difendere e impostare, è un centrocampista moderno come lo ero stato io negli Anni 90: un po’ la mia evoluzione. Da lui mi aspetto continuità nelle prestazioni, sarebbe un altro tratto in comune. Però il Milan deve essere un punto di partenza, non di arrivo, lo capirà presto e migliorerà ancora di più».

IBRAHIMOVIC – «Zlatan è una ricchezza, ma ne approfitterei per far crescere un altro attaccante accanto a lui. Un profilo giovane, magari da prendere all’estero. So che al momento i pensieri dei dirigenti sono altrove, ma chissà, a fine mercato…».

COSA MANCA – «Manca un esterno destro di alto livello, Chiesa sarebbe perfetto. È un giocatore strepitoso, sulla fascia o da seconda punta accanto a Ibra. E rafforzerebbe quel concetto di italianità at- torno a cui disegnare il futuro rossonero».

DANIEL MALDINI – «Ha grande talento. All’estero con giocatori così si insiste, li si mette alla prova quando si fa sul serio. Pioli è un bravo allenatore e adesso può lavorare con tranquillità, anche sui giovanissimi. È una situazione affascinante: chi non si augura di vedere un altro Maldini protagonista, alla terza generazione?».

SCUDETTO – «È una partita tra Juve e Inter ma è difficile capire adesso: il mercato post Covid è stato atipico. Ed è ancora aperto». 

PIRLO ALLENATORE – «Può fare bene, ha dalla sua un club molto organizzato e grandi campioni. Come tecnico non può essere giudicato alla prima stagione, però Andrea è abituato alle sfide. E molto spesso le vince».

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