2020
Albertini: «Milan, ecco come puoi vincere lo scudetto. Tonali? Troppo timido»
Demetrio Albertini, ex stella del Milan, ha parlato alla Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole sul possibile scudetto rossonero
Demetrio Albertini, ex stella del Milan, ha parlato alla Gazzetta dello Sport presentando anche il suo libro: “Ti racconto i campioni del Milan”. Le sue parole.
CAPITANI – «Maldini, è stato il mio capitano, quello che mi ha capitanato più a lungo. Baresi è stato il primo, per me era un mito, gli ho dato del lei per un anno. Con Paolo si è creato un legame profondo, che andava oltre il campo, come con Costacurta: quando uno dei tre era in calo, gli altri due subito addosso a farglielo notare».
PIRLO E GATTUSO – «I più divertenti erano loro due. Arrivarono quando ero un senatore, e Rino se ne rese subito conto: una volta lasciò il lavandino cosparso di peli dopo essersi fatto la barba, io li raccolsi e glieli portai. “Sono tuoi?”, e lui: “Scusa, li avevo dimenticati” e se li mise in tasca. Con Andrea si è creata sintonia pur avendo trascorso poco tempo da compagni. Mi sarebbe piaciuto giocare più a lungo con lui».
ALLENATORI – «Sono in ottima compagnia. Dal campo alla panchina, è la conseguenza di quello che i nostri maestri ci hanno insegnato. Nessuno di noi ha vissuto con superficialità la propria professione».
MILAN ATTUALE COME QUELLO DEL ’99 – «Siamo sulla strada giusta: questo gruppo mi ricorda quel- lo dello scudetto ‘99. Anche noi vincemmo a sorpresa».
IBRAHIMOVIC – «E oggi di vecchio ne basta uno, Ibra: ha trasformato la squadra e ha valorizzato il talento di tanti giovani. Il Milan di Pioli non somiglia a quello di Zac, ma il contesto nel quale può nascere il successo sì: sulla carta non è la squadra più forte,
ma non lo eravamo nemmeno noi allora… ».
SERIE A – «È un campionato anomalo, ma lo è per tutti. E il Milan co- manda meritatamente. Io vedo una logica nel loro cammino, c’è continuità con quanto ave- vano iniziato a fare vedere da gennaio, e con la qualità e l’equilibrio trovati dopo il primo lockdown».
COME SI RESTA LASSÙ – «A Milanello abbiamo impara- to a puntare sempre al massi- mo. Se poi non riesci, farai le tue valutazioni e capirai cosa va sistemato. Nessuno è nato vincente, nemmeno noi a quei tempi: questo Milan sta gettando le basi per diventarlo».
INTER E JUVE – «Potenziale enorme, ma entrambe in difficoltà. E siccome vince chi sa gestire i momenti difficili, questa per loro può già essere una fase cruciale».
DONNARUMMA E ROMAGNOLI – «Due giovani già grandi: Gigio è entrato al Milan ragazzino, come me, Alessio prosegue la tradizione dei grandi difensori. Zlatan è eterno, di un altro pianeta, ho visto solo un altro calciatore sempre al top fino a 40 anni, adesso fa il d.t. del Milan… Anche Van Basten fa parte di quel club, per un discorso opposto: in poco tempo ha mostrato una grandezza infinita, è stato il compagno più forte».
TONALI – «Chi aggiungo ai campioni di domani? Tonali. È arrivato in un centrocampo con grande equilibrio, per togliere il posto a Bennacer o Kessie ora devi fare delle cose eccezionali. Sandro deve scrollarsi di dosso un po’ di timidezza, poi decollerà».
THEO HERNANDEZ – «Leggo di presunti cali, io lo vedo più diligente, si è un po’ italianizzato. Leao, grandi qualità che possono solo esplodere, e Calabria: è un altro giocatore, sono felice che sia andato in Nazionale».