2014

Albania, Tramezzani: «Inspiegabile il comportamento della polizia»

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Il vice di De Biasi: «I giocatori serbi erano dispiaciuti»

TRAMEZZANI ALBANIA SERBIA – Ore di paura in quel di Belgrado. Paolo Tramezzani, vice di De Biasi sulla panchina dell’Albania, racconta ai microfoni di ‘Top Calcio 24’ la paura provata ieri in terra serba: «Avevamo già capito che sarebbe stata una partita ad alto rischio già all’arrivo a Belgrado. Non ci aspettavamo di essere presi a sassate ed a bottigliate, addirittura in panchina. L’arbitro ha deciso di sospenderla e dopo 3’ di sospensione è arrivata la bandiera sul campo. E’ stato inspiegabile il mancato arrivo della polizia, successivamente coinvolta ad attaccare i nostri calciatori».

PERICOLO – Dopo essere scampati all’aggressione in campo, i giocatori dell’Albania sono rimasti chiusi nello spogliatoiono sino a notte inoltrata: «Blindati nello spogliatoio? Non siamo usciti dallo spogliatoio fino all’una e mezza. La squadra avversaria ha fatto la doccia ed è andata via, noi no. Non ho visto le immagini, però assicuro che il clima che si respirava all’interno dello stadio dal nostro arrivo era di pericolo. Mi hanno detto della presenza in campo di Bogdanov: penso che questo dimostri come questa partita sia stata vissuta non come una gara di calcio».

RISPETTO – Il messaggio positivo, in una serata da dimenticare, arriva dai giocatori della Serbia, intervenuti, mettendo a risschio la propria incolumità fisica, per difendere gli avversari: «Devo fare i complimenti ai ventidue in campo: sono stati da esempio, anche dopo la partita Nastasic, Kuzmanovic e Ivanovic hanno aiutato i nostri ragazzi ad uscire. Erano forse più dispiaciuti di noi per ciò che è successo. Il messaggio più bello è arrivato dai calciatori in campo: partita corretta con grandissimo rispetto degli avversari».

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