2020
Al Toro manca qualità a centrocampo. E Giampaolo deve ritrovare la vecchia guardia
Per invertire il trend negativo i granata devono ripartire dai veterani, e intanto Giampaolo attende rinforzi dal mercato
La priorità per il Torino, in questo momento, è risalire una classifica desolante, incompatibile con la storia e gli obiettivi della società. Per invertire il trend negativo staff e dirigenza sono al lavoro parallelamente sul fronte tecnico e sul mercato. Da una parte lo spogliatoio e il campo, responsabilizzando al massimo il gruppo e non solo capitan Belotti, quello che fino alla sosta si è sobbarcato il peso della squadra sulle spalle, quasi da solo. Serve il supporto di tutti i giocatori della rosa, in particolare quella vecchia guardia con la quale Giampaolo non ha trovato immediata sintonia, ma ci sta lavorando. Questo Toro ha bisogno delle parate di Sirigu (che però dopo l’Udinese rischia di salutare a gennaio), la grinta di Izzo, un Rincon messo nelle condizioni di esprimersi al meglio a centrocampo e una spalla all’altezza di Belotti.
Ma anche il mercato di gennaio potrebbe diventare decisivo per rilanciare classifica e ambizioni granata, Vagnati ha promesso rinforzi e Cairo ha minacciato tagli («Chi vorrà andare via a gennaio sarà accontentato»). La rosa infatti è profonda, ma con poca qualità, soprattutto dalla cintola in su. Se la difesa è numericamente e qualitativamente all’altezza, lo stesso non si può dire di centrocampo e attacco. Servirebbero due innesti di peso in questi reparti, per dare nuova fiducia e nuovi stimoli. In attesa di capire se – come sembra – la fiducia a Giampaolo sarà legata ai prossimi risultati, Vagnati è caccia di affari a centrocampo: da Torreira, a Pulgar, fino a Vecino o Nainggolan. Mentre in attacco serve una punta di peso da affiancare a Belotti, visto che Bonazzoli e Zaza fino ad ora non hanno convinto: Pavoletti o Cutrone i nomi più caldi, per abbandonare al più presto l’ultimo posto in classifica.