2013

Ajaccio, Mutu: “Contento per la Fiorentina. Ibrahimovic e Jovetic..”

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CALCIOMERCATO AJACCIO FIORENTINA MUTU – Prima di concentrarsi sulla sfida di stasera con il Paris St Germain, Adrian Mutu ha parlato a La Gazzetta dello Sport della sua nuova vita all’Ajaccio. «Il Psg è favorito. Abbiamo poche chance, ma l’Ajaccio ha lo spirito giusto e l’obbligo di crederci. Ibrahimovic? Ogni tanto ci sentiamo. In questo momento è il giocatore più forte in Francia, ha grandi responsabilità in un progetto ambizioso. Comprensibile ne senta il peso, anche perché Zlatan rappresenta più del 50 per cento della squadra. Non solo per i gol, ma per la personalità. Senza di lui, il Psg è diverso. Di certo sarà capocannoniere. E’ solo un peccato che giochi nello stesso periodo di Messi e Ronaldo, altrimenti era da Pallone d’oro. Le sue, comunque, sono responsabilità più gravose delle mie ad Ajaccio, anche se sono sorpreso dalla Ligue 1, meno tattica ma più fisica della Serie A», ha dichiarato l’attaccante rumeno, che ha spiegato il suo ambientamento in Francia: «Quando ho firmato non mi allenavo seriamente da quattro mesi e ho saltato la preparazione estiva. Non è stato facile. Ora sto ritrovando la forma ideale e ho ripreso a fare gol. Dopo tanti anni in Italia volevo respirare aria nuova e i miei procuratori Fattizzo e Morabito mi hanno presentato l’offerta del presidente Orsoni, persona straordinaria. La Corsica poi è stupenda. Italia? Mi mancano gli amici e Firenze. Il calcio non lo seguo molto, ma vedo che Montella sta facendo un ottimo lavoro: è riuscito a trasmettere uno spirito che non c’era più. Magari per lo scudetto è presto, ma se innestano un paio di giocatori di alto livello, l’anno prossimo la Fiorentina se la gioca alla pari con la Juve».

E sull’interesse della Juventus per Jovetic e la rinascita di Toni, Mutu ha concluso: «Per me è impossibile vada ora a Torino. La sente anche lui la rivalità che c’è tra le tifoserie e non andrebbe mai a rinforzare una rivale odiata. Che vada al Milan o all’Inter piuttosto. E’ lui il mio erede, segna di più, perché è diventato molto più concreto. Toni? Come me è un vecchietto, ma come me è nato per il gol. Basta tenersi in forma».

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