2020

Aic Lega Calcio, oggi l’incontro. Tommasi: «Sì al modello Juve»

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Oggi ci sarà l’incontro tra l’AIC e la Lega Calcio e si capirà qualcosa in più sul taglio degli stipendi ai giocatori. Le parole di Tommasi

Oggi andrà in scena l’importantissimo incontro tra l’AIC e la Lega Calcio per discutere del taglio stipendi dei giocatori. Queste le parole di Damiano Tommasi, presidente dell’AIC, sulle pagine del Corriere dello Sport.

MODELLO JUVE – «Quando si va d’accordo, va sempre bene. Con Chiellini siamo in contatto da sempre. In casa Juve hanno voluto affrontare la questione prima di altri e sono arrivati alla conclusione, con piena soddisfazione di tutti. Partiamo dall’ipotesi peggiore e ciò vuol dire prepararsi all’eventualità che i campionati vengano decretati chiusi. In questo caso l’accordo raggiunto dalla Juve mi pare una base di partenza».

TAGLIO STIPENDI – «L’accordo raggiunto chiude qui la stagione, rispetto a ciò che si deve percepire. Se anche si tornerà a giocare a giugno e oltre giugno, le spettanze rientreranno nel contratto successivo. È una pattuizione di massima, perché ci sono giocatori in scadenza, altri che stanno per rinnovare, altri in partenza sicura, altri ancora in trattativa. Ogni situazione individuale andrà adeguata. La nostra posizione è chiara: stabilire condizioni per il futuro, in assenza della certezza di ricominciare, è difficile».

GIOCARE A LUGLIO – «C’è un tema delicato che riguarda il prolungamento della stagione a luglio. Senza un accordo tra le parti nessuno può prorogare un contratto oltre la sua scadenza. Bisognerà sedersi a tavolino e parlarne. Giocare oltre giugno? Saremmo i primi a essere contenti. Vorrebbe dire che le nostre spiagge sono piene di bagnanti. Niente ferie? È l’ultimo dei problemi. Noi siamo abituati a giocare ad agosto. Certo, bisogna capire se si riescono a concludere tutti i tornei e quanto durerà la stagione successiva».

ALLENAMENTI – «La mia posizione è chiara dall’inizio. E mi è costata anche qualche critica all’interno del mio movimento. Credo che siamo arrivati dopo un mese e mezzo a capire che dobbiamo allinearci alle direttive della comunità scientifica e del governo. Le immagini che arrivano dagli ospedali ci dicono che il nostro miglior contributo è quello di stare in casa. Chiedete ai tifosi di Brescia e Bergamo se non sono d’accordo con me».

 

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