2018

Agnelli al WFS: «Serie A all’estero come la Liga? Si può»

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Il presidente bianconero: «Fifa e Uefa si limitano a raccogliere e distribuire. Noi rischiamo di perderci, perciò devono ascoltarci»

Dopo le parole sulla terza coppa europea e la caduta delle grandi squadre come Ajax e Benfica, emergono ulteriori dichiarazioni di Agnelli al World Football Summit di Madrid. Uno degli argomenti principali è stata la differenza tra i club e organi come Fifa e Uefa. «Gli imprenditori siamo noi. Noi investiamo in stadio, infrastrutture, giocatori e academies. Se le cose vanno male, noi paghiamo di tasca nostra. Fifa e Uefa si limitano a raccogliere e distribuire, raccogliere e distribuire. Se incassano il 30% in meno, distribuiscono il 30% in meno. Se ciò capita, noi andiamo in crisi perché abbiamo costi fissi. Per questo chiediamo di essere ascoltati quando parliamo di calendario internazionale».

Su questo punto, Agnelli ha tenuto più volte a ribadire la sua posizione: «L’obiettivo primario è la preparazione di un calendario internazionale unificato. I tornei delle varie Confederazioni devono essere disputati in anni pari, con riposo per tutti in quelli dispari. I calciatori non sono macchine, e se si esagera cedono, come le vetture in Formula 1. Bisogna prevedere pause internazionali a settembre e novembre, togliendo quella di ottobre, e una terza a giugno alla fine della stagione dei club».

Agnelli si è poi soffermato sulla Liga, e sull’esportazione in Usa di una partita del campionato. «In Italia abbiamo già esportato la Supercoppa, ma è più facile visto che è fuori dal calendario. Abbiamo l’esempio di grandi competizioni come la NFL o l’NBA che esportano le proprie partite, quindi la cosa va considerata». Un’ultima dichiarazione anche sulla Superlega: «Ne abbiamo già parlato e continueremo a farlo. L’idea di campionati transnazionali è sul tavolo perché l’esperienza dei diritti tv venduti in maniera comunitaria e non singola, ci ha insegnato che uniti si guadagna di più, il prodotto si vende meglio».

 

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