2017

Agnelli e il caso biglietti: sconto per il presidente. ‘Salvo’ lo Stadium

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Coinvolto nel processo sul legame ultrà-bagarinaggio, Andrea Agnelli attende novità giuridiche dalla Capitale

Un anno di squalifica per Andrea Agnelli: questa la sentenza del Tribunale Nazionale della Federcalcio presieduto dal Giudice Mastrocola. Per il numero uno juventino anche un’ammenda di 300mila euro. La sentenza è esecutiva e avrà effetto immediato. Rigettata la richiesta della Procura per le due partite a porte chiuse, più una terza senza la Curva, per la Juventus. Forte sconto per il presidente (la richiesta era di 30 mesi di inibizione).

Agnelli, attesa per le ore 15 la sentenza – 25 settembre, ore 14.05

Era attesa entro le 12 la sentenza sul ‘caso biglietti‘ ma la sentenza è slittata di qualche ora. Secondo “Sky Sport” la decisione definitiva arriverà entro le 15. Ancora un’ora e poi sapremo di più sulla sentenza del collegio del Tribunale Nazionale della Federcalcio presieduto dal Giudice Mastrocola. Va ricordato che questo non è l’ultimo grado di giudizio. Se una delle parti dovesse ricorrere in appello, ci sarà la Corte d’Appello Federale e poi al Collegio di Garanzia del Coni, ultimo grado di giudizio.

Agnelli, in arrivo la sentenza da Roma – 25 settembre, ore 9.05

Nel primo pomeriggio pioverà da Roma la sentenza che il mondo bianconero ha atteso per mesi, da quando il calderone scoperchiato dai pm di Torino sulle infiltrazioni in curva è arrivato in Figc. Si conoscerà l’esito del caso biglietti, del presunto compromesso tra il club interessato alla pace sociale allo Stadium e gli ultrà ingolositi dal ricco business del bagarinaggio. La Juve saprà se per i giudici regge l’accusa del procuratore federale Giuseppe Pecoraro che nel processo del 15 settembre ha calato la mano pesante sui quattro deferiti, in primis su Andrea Agnelli, per cui è stata richiesta l’inibizione per due anni e sei mesi più un’ammenda di 50 mila euro. In questi dieci giorni il collegio giudicante guidato da Cesare Mastrocola ha elaborato la sentenza che sarà trasmessa oggi assieme alle motivazioni: vista la delicatezza della questione, che coinvolge direttamente il neo­eletto presidente Eca che siede anche nell’esecutivo Uefa, sono stati usati tutti i giorni disponibili prima della decisione. La maggioranza del collegio giudicante sembrerebbe orientata, nell’ipotesi peggiore per la Juventus, a emettere una sentenza di colpevolezza, ma alleggerendo le richieste della procura: come riporta “La Gazzetta dello Sport”, è possibile una sanzione più vicina all’anno che ai due e sei mesi.

SCENARI – Una volta ricevute le carte dell’inchiesta penale «Alto Piemonte», che ha solo sfiorato i bianconeri, Pecoraro ha chiamato in causa nel processo sportivo anche il security manager Alessandro D’Angelo (richiesta una inibizione di due anni e una ammenda di 10 mila euro), il capo della biglietteria Stefano Merulla (un anno e sei mesi e ammenda di 10 mila), e l’ex responsabile del marketing Francesco Calvo (sei mesi e ammenda di 10 mila). E ancora: oltre a una ulteriore multa di 300 mila euro per il club, la disputa di due gare a porte chiuse più una ulteriore senza la curva Sud, quella in cui secondo i pm di Torino da anni ha messo piede la ‘ndrangheta. Anche qui, è probabile che ci si orienti verso la chiusura di un singolo settore e non dell’intero impianto. Ovviamente, in caso di stop allo Stadium, la Juve accompagnerebbe il complessivo ricorso alla Corte d’appello con una richiesta di sospensiva. Le eventuali inibizioni sarebbero, invece, subito esecutive, con la possibilità peri condannati di provare a ottenere sconti nei successivi gradi di giudizio. In nessun caso, Agnelli decadrebbe dalla carica di presidente e anche il posto in Eca è al sicuro. Pecoraro ha pure chiesto che il tribunale metta già nero su bianco l’estensione delle sanzioni alla Uefa e alla Fifa, ma questo fronte potrà nel caso aprirsi solo quando saranno estinti tutti i gradi della giustizia sportiva.

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