Agnelli e il caso biglietti, Uva «Processo mediatico». Bindi: «Frasi preoccupanti» - Calcio News 24
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2017

Agnelli e il caso biglietti, Uva «Processo mediatico». Bindi: «Frasi preoccupanti»

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Il procuratore federale Pecoraro accusa Andrea Agnelli per presunti contatti con la mafia per i biglietti della Juventus. Le ultimissime notizie

Agnelli e il caso biglietti, Uva «Processo mediatico». Bindi: «Frasi preoccupanti» – 24 marzo, ore 18.25

Il direttore generale della Federcalcio, Michele Uva, ha parlato a “Sky Sport” del presunto rapporto tra Andrea Agnelli, presidente della Juventus, e la ‘ndrangheta. Queste le parole di Uva: «Non c’è nessun tesserato della Juve coinvolto, la Juventus non è coinvolta e noi non siamo preoccupato, dobbiamo occuparci della giustizia sportiva. Però, mi sembra si stia facendo un processo mediatico. L’antimafia sta facendo un processo prettamente mediatico e questo non fa bene al calcio e non fa bene nemmeno all’Italia: il calcio dà esposizione mediatica e questo è evidentemente in questo momento». Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, non ha esitato a rispondere: «La commissione parlamentare Antimafia non fa processi, men che meno mediatici. Trovo preoccupanti le frasi di Uva perché qui ci stiamo occupando di cose serie: le mafie fanno male all’Italia, anche quando si infiltrano nello sport, così come chi sottovaluta questo fenomeno».

Agnelli e il caso biglietti, la foto di Taglialatela che fa infuriare i tifosi della Juventus – 24 marzo, ore 7.30

Marcello Taglialatela è un politico di Fratelli d’Italia, è di origini napoletane ed è dentro la Commissione Antimafia. Fino a oggi le sue apparizioni nel mondo del calcio sono state pari a zero, nonostante l’omonimia con un ex portiere. Ora però il nome di Taglialatela scuote milioni di tifosi della Juventus, sia perché è uno di coloro che valuterà il caso Agnelli, sia per una foto che sta facendo il giro del web. Nell’immagine si vede Taglialatela col collega Ignazio La Russa (noto tifoso dell’Inter), i due tengono in mano una sciarpa dalla scritta inequivocabile: “Juve m***a“. I fan della Juventus si sono scatenati sui social network e adesso vogliono chiarezza.

Agnelli e il caso biglietti, avv. Dominello: «Incontri leciti con il Presidente della Juve» 23 marzo, ore 16.40

Ivano Chiesa, avvocato di Dominello, ascoltato quest’oggi all’udienza preliminare, ha affermato che non c’erano legami particolare tra Agnelli e il suo assistito: «Andrea Agnelli e Rocco Dominello si sono incontrati più volte, sia a tu per tu, sia in presenza di altre persone, come accade spesso tra il presidente di una squadra di calcio e il rappresentante di un gruppo ultras. Gli incontri erano leciti, alla luce del sole». Chiesa ha poi ribadito che il suo assistito non è un mafioso: «Valuteremo ai fini di una querela le dichiarazioni rese da tutti quanti, comprese quelle di Pecoraro, procuratore federale. Agnelli è sincero quando dice di non aver mai incontrato un bosso mafioso, perché Dominello non lo è». 

Agnelli e il caso biglietti, senatori Antimafia: «Basta associare Juve e ‘ndrangheta» – 23 marzo

I parlamentari del Pd Stefano Esposito e Massimiliano Manfredi hanno parlato del caso che coinvolge Andrea Agnelli, invitando tutti alla massima chiarezza: «Riteniamo che, dopo l’audizione della Juventus, non ci sia alcun elemento che confermi quanto sostenuto dalla Procura Federale relativamente alla consapevolezza di Agnelli della presunta caratura da criminale di Rocco Dominello mentre dall’intercettazione emerge il contrario ma l’avvocato Chiappero ha parlato di una intercettazione non agli atti e quindi occorre fare chiarezza. Abbiamo chiesto alla presidente Bindi di verificare perché l’eventuale inesistenza della suddetta intercettazione avrebbe molto rilievo. Grancini, il capo ultrà, era stato condannato a 8 anni di Daspo abbiamo appreso dal suo sito internet che un giudice del tribunale di Torino ha negato il provvedimento. Le società hanno grandi difficoltà contro questi individui. Vorremmo poi fare chiarezza: non bisogna associare la Juventus alla ‘ndrangheta perché nessun tesserato della Juve è indagato o fa parte del processo penale. L’unica cosa certa e ammessa dalla stessa società è la violazione delle regole sulla vendita dei biglietti».

 

Agnelli e i rapporti con la ‘ndrangheta, le intercettazioni: «Questa è gente che ha ucciso» – 22 marzo, ore 23.05

L’Huffington Post ha pubblicato alcune intercettazioni che riguardano il presidente Agnelli in cui il numero uno bianconero parla di Rocco Dominello, figlio di un boss della ‘ndrangheta, ammettendo di fatto di averlo incontrato e di essere a conoscenza del suo ‘ruolo’. Pecoraro, procuratore della FIGC, afferma che «non solo Agnelli fosse consapevole dei rapporti strutturati e delle concessioni fatte in favore dei gruppi del tifo organizzato e di esponenti malavitosi, ma che acconsentiva a tale condotta». Queste le parole di Agnelli in un colloquio con Alessandro D’Angelo, responsabile sicurezza della Juve. I due parlano di un incontro tra Agnelli e Dominello e altri ultras bianconeri presso la Lamse SpS, holding controllata dallo stesso Agnelli: «So che erano lì…io ogni volta che li vedevo, quando li vedevo a gruppi facevo scrivere sempre le cose sui fogli, perché nella mia testa era per dargli importanza che scrivevo quello che dicevano. Loro comprano quello che devono comprare, a noi ci pagan subito e poi gestiscono loro». Agnelli ammette di essere a conoscenza dello ‘stato sociale’ di Grancini, uno dei capi della tifoseria organizzata bianconera, in una telefonata del 2014 sempre con D’Angelo: «Il problema è che questo – dice Agnelli riferendosi a Grancini – ha ucciso gente».

Agnelli e il caso biglietti, l’avvocato Bindi: «Le intercettazioni confermano rapporti» 22 marzo, ore 17.55

L’avvocato della Juventus, Luigi Chiappero, ha difeso così la posizione del presidente Andrea Agnelli davanti alla Commissione Antimafia nel caso legato alla vendita degli biglietti e ai presunti rapporti tra alcuni esponenti della ndrangheta e il numero uno della Vecchia Signora: «Escluso in modo assoluto che ci siano stati dei rapporti di tipo amichevole tra Rocco Dominello e il Presidente della Juventus, non ho trovato nulla di ciò nelle carte. C’è solo una dichiarazione di Dominello in cui parla di un incontro in cui anche il presidente sarebbe stato presente». Questa la risposta di Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia: «Forse l’avvocato non ha alcune carte: quando si dice sicuro che il presidente non ha incontrato Rocco Dominello. Lei continua a dire che non ci sono stati rapporti, ma le intercettazioni dimostrano il contrario». Rosy Bindi ha poi fatto intendere che il problema non sarà soltanto della Juventus: «Agnelli non sarà l’unico a venire in Commissione Antimafia. Il problema, infatti, riguarda anche altre società e dunque anche altri presidenti saranno chiamati con lo scopo di individuare insieme come uscire da una realtà certa. Aver acquisito la disponibilità di Agnelli fa onore a lui e rende più evidente lo scopo di ciò che stiamo facendo». L’avvocato Chiappero ha poi provato a dare una possibile soluzione del problema: «L’unico modo per non favorire il bagarinaggio è fare quello che stiamo facendo per la Champions League, ovvero non permettere il cambio del nome. Con gli abbonamenti, per venire incontro ai tifosi, abbiamo ridotto a tre il numero di cambio nome nel corso dell’anno. Il problema del bagarinaggio consiste nel riservare un numero di biglietti a persone che possono cambiare il nome, dunque è questo il problema. Piuttosto che fare una nuova legge sul bagarinaggio, che sarà difficile da controllare, bisognerebbe non dare la possibilità di cambiare il nome all’utente».

Agnelli e il caso biglietti, le parole di Bindi e Chiappero – 16 marzo, ore 8.43

L’avvocato della Juventus Luigi Chiappero e il presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi hanno confermato la disponibilità di Andrea Agnelli di andare a parlare in commissione per quanto riguarda la presunta infiltrazione della ‘ndrangheta allo Juventus Stadium. «Abbiamo chiarito che Andrea Agnelli verrà in Antimafia» ha detto Bindi. L’audizione si è svolta a Roma e proseguirà lunedì prossimo, con al centro il rapporto tra la Juventus e Rocco Dominello, figlio di un presunto boss della ‘ndrangheta. Chiappero comunque non chiederà la costituzione di parte civile in sede penale e ieri ha calcato la mano sulle intercettazioni a cui sono stati sottoposti i dipendenti della Juventus: «In nessuna si parla di Agnelli e non c’è nessun riferimento a nessun incontro».

Agnelli e il caso biglietti, i carabinieri: «Juventus vittima di estorsione» – 9 marzo, ore 17.30

I carabinieri avevano scagionato la Juventus. E’ questo il contenuto di una informativa inviata alla Procura della Repubblica di Torino nel settembre del 2014. Secondo gli investigatori i clan avevano una precisa strategia per ricattare le società sportive e sarebbe successo anche con la Juventus. Infatti i carabinieri non parlarono di connivenze tra dirigenti e malavitosi, ma di una possibile estorsione. I malavitosi avevano creato un sistema ad hoc per estorcere biglietti e benefit reinvestendo poi i proventi in attività criminali. Nei giorni scorsi il procuratore della FIGC Pecoraro aveva parlato di contatti tra Agnelli, presidente della Juve, e alcuni boss della ‘ndrangheta. Il numero uno della Juventus e nessun dirigente bianconero è indagato ma il presidente e forse alcuni dirigenti verranno ascoltati nelle prossime settimane per andare a fondo a una vicenda intricata.

Agnelli e il caso biglietti, parla Giovanni Malagò

Giovanni Malagò, numero uno del Coni, torna sulla vicenda legata al caos biglietti che vedrebbe coinvolto il presidente della Juventus Andrea Agnelli. Il presidente del Coni ha detto la sua sugli ultimi avvenimenti: «Ho parlato con Andrea Agnelli e l’ho trovato molto sereno. E’ pronto a dimostrare la sua estraneità a questa vicenda. Non bisogna dare delle sentenze e dei giudizi affrettati, il giustizialismo è sbagliato anche e soprattutto nel mondo dello sporto. Noi riponiamo fiducia nella giustizia sportiva e in quella ordinaria e invito tutti a non dare giudizi affrettati». Malagò ha inoltre parlato della situazione in Lega: «Attendiamo un documento ufficiale e formale con le cariche rinnovate entro il 15 marzo. Fino al 15 la Lega di A ha tempo. La Figc deve assolutamente predisporre gli atti dando un tempo congruo e fino a quel momento la Lega non ha diritto di voto in Consiglio Federale».

Agnelli e il caso biglietti: i rischi – 8 marzo, ore 8.14

Quali sono i rischi per la Juventus per quanto riguarda il caso biglietti? Si parla di ammenda e anche di possibili inibizioni per il club bianconero. Il Procuratore federale Pecoraro ascolterà i dirigenti juventini tra cui Agnelli e Marotta e dovrà valutare una nuova memoria difensiva scritta dagli avvocati dei bianconeri. Se le osservazioni sono convincenti allora il caso sarà archiviato, altrimenti c’è il patteggiamento o il deferimento: per la Juventus potrebbe esserci un’ammenda, anche parecchio corposa, ma secondo La Gazzetta dello Sport non è da escludere l’inibizione per qualche mese dei tesserati. Solo responsabilità personali, come ha ribadito lo stesso Pecoraro.

Agnelli e il caso biglietti: la replica del presidente della Juventus – 7 marzo, ore 17.53

Dopo le pesanti accuse del Procuratore federale Giuseppe Pecoraro nei suoi confronti riguardo il ‘caso biglietti’ dello Juventus Stadium, il presidente bianconero Andrea Agnelli ha replicato con un messaggio su Twitter: «Nel rispetto di organi inquirenti e giudicanti ricordo che non ho mai incontrato boss mafiosi. Ciò che leggo è falso». Smentita netta del numero uno, attesi aggiornamenti sulla vicenda.

Agnelli e il caso biglietti: le parole del procuratore Pecoraro – 7 marzo

Pesanti accuse per il presidente della Juventus Andrea Agnelli. Il Procuratore federale Giuseppe Pecoraro ha parlato quest’oggi davanti ai membri della Commissione Parlamentare Antimafia in merito all’inchiesta sul ‘caso biglietti‘ dello Juventus Stadium. Il presidente della Juventus avrebbe incontrato esponenti della criminalità organizzata scendendo a patti con loro per mantenere la quiete allo stadio, con alcune famiglie mafiose che avrebbero tentato un’infiltrazione nell’ambiente Juventus per il business del bagarinaggio dei biglietti allo Juventus Stadium a Torino. Nessun dirigente della Juventus è indagato, come ha specificato alcune settimane fa lo stesso club bianconero con una nota stampa ufficiale. Intanto Pecoraro non fa passi indietro e attacca Agnelli: «Saverio Dominello e il figlio Rocco – riporta “La Gazzetta dello Sport” sono rappresentanti a Torino della cosca Bellocco Pesce di Rosarno. Rocco Dominello ha rapporti con la dirigenza Juve per la gestione di biglietti e abbonamenti. I dirigenti che hanno contatti con queste persone sono: Merulla, Calvo, D’Angelo e il presidente Agnelli. Anche Marotta ha avuto rapporto, seppur occasionale, con il mondo degli ultras, ma non è stato coinvolto nella conclusione delle indagini. Il procuratore Spataro ha dato ampia collaborazione, inviandoci numerosi atti: nel tempo sono arrivate più di 5 mila pagine». La commissione Antimafia dovrà valutare se convocare alcuni dirigenti della Juventus nelle prossime udienze del Comitato Mafia-Sport.

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