2014
Ag. Fifa Grimaldi: «Moscati vuole la A con il suo Livorno, Mancosu è felice alla Casertana»
Prosegue l’agente: «Esposito è al lavoro per scalare le gerarchie al Perugia»
La Serie B anche quest’anno sta regalando molte emozioni, con diverse sorprese e alcune conferme rispetto alle previsioni iniziali. Il Livorno vuole onorare al meglio l’anno del centenario, con la spinta dei propri giocatori livornesi doc come Moscati e Ceccherini. Proprio il centrocampista dei labronici si sta confermando dopo le ottime cose fatte vedere l’anno scorso a Perugia. La redazione di Calcionews24.com ha fatto il punto della situazione con il suo agente, Kael Grimaldi, che ci ha aggiornato anche sulle situazioni relative al portiere Raffaele Esposito del Perugia e al centrocampista Marco Mancosu della Casertana.
Signor Grimaldi, lei conosce da vicino l’ambiente livornese avendo un suo assitito che gioca con la maglia dei labronici. Si aspettava una formazione già pronta a lottare per il ritorno in A dopo la delusione patita nella passata stagione?
«Livorno è una grande piazza, con una tifoseria passionale e merita di lottare per vincere. Molto probabilmente ci riuscirà, sta facendo vedere ottime cose e sta mettendo da parte la delusione dell’anno scorso dove è stata anche molto sfortunata. Il calcio è fatto di alti e bassi, venivano da una promozione dopo un campionato giocato alla grande e non sono riusciti a mantenere la categoria. Quest’anno c’è lo spirito giusto, possono fare bene».
Tra le note positive Marco Moscati, centrocampista classe 92′. Il percorso scelto con il Livorno sta portando i frutti sperati, non crede?
«Marco è un ragazzo straordinario, un grande professionista. Ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile del Livorno che ha sempre manifestato grande fiducia in quelle che sono le sue qualità. Ha un contratto lungo, di ben cinque anni, segnale forte che c’è un progetto interessante su di lui e si sta meritando questa fiducia. Con il mister Gautieri ha un ottimo rapporto, lo utilizza sempre perchè ne apprezza anche la duttilità, la voglia di scarificarsi. Lui parte da mezzala ma strada facendo, a seconda delle difficoltà, può essere arretrato nella linea difensiva e agire da terzino. C’è anche da considerare l’ottimo rapporto che ha con il ds Signorelli,che per Marco è come un secondo padre. Lo conosce dai tempi degli Allievi, seguendo la sua crescita passo dopo passo».
Proprio la duttilità, nel calcio moderno, è un fattore decisivo che può spostare gli equilibri all’interno di un gruppo.
«Per un allenatore credo che sia importante, Marco tiene molto alla maglia e da il massimo al di là della posizione in campo. Siamo contenti di quello che è, fino ad ora, il suo campionato. Anche da terzino ha fatto diversi assist, riuscendo a fornire cross dal fondo».
Livorno ha un rapporto viscerale con i propri tifosi e Marco è uno di quelli, essendo nato nella città toscana.
«Lui è livornese doc, ha fatto tutta la trafila coronando il sogno di vestire la maglia della propria città, di cui faceva il tifo da sempre. Credo che sia un valore aggiunto».
Quali squadre contenderanno al Livorno la promozione in A? Ci sono diverse sorprese come Carpi e Frosinone…
«La B è un campionato molto particolare, spesso le squadre meno quotate sono portagoniste di annate importanti. Pensiamo al Latina l’anno scorso, che si è giocato una storica promozione in A proprio nella finale con il Cesena. Nessuno poteva aspettarsi un campionato cosi da parte di Carpi e Frosinone anche se hanno dei buoni organici. Credo che alla fine i valori di squadre come Bologna e Livorno faranno la differenza».
Poteva esserci anche il Perugia, ma dopo un avvio esaltante qualcosa non sta andando per il verso giusto.
«Il Perugia è partito benissimo, c’era grande entusiasmo e adesso sta incontrando alcune difficioltà. In B si giocano tante partite, bisogna anche prendere una sorta di confidenza con la categoria. Io sono convinto che abbia la forza per risalire».
Esposito sta facendo un pò di fatica a trovare il posto da titolare…
«Esposito è un giovane, ha solo vent’anni. Sta facendo un’ottima esperienza, accetta quelle che sono le gerarchie. Il Perugia sa di poter contare su un giovane di prospettiva».
Quindi nessun pensiero al mercato? Avevate un progetto condiviso con la società sul ragazzo?
«Si, avevano previsto che dovesse lottare per il posto, ci sono delle difficoltà oggettive ma bisogna avere pazienza, sfruttare le occasioni che verranno fuori. Adesso non pensiamo al mercato ma solo a fare bene durante la settimana e a scalare le gerarchie».
Chudiamo con Marco Mancosu che con la Casertana sta lottando per le primissime posizioni della classifica in un girone difficile…
«Mancosu è un gran giocatore, può fare tanti ruoli. Nasce come trequartista ma può fare anche la mezzala. Si trova molto bene a Caserta, ha tre anni di contratto e condivide la crescita del club campano. Adesso ci sono state delle piccole difficoltà che hanno portati al cambio di allenatore, ma la Casertana, con il proprio gioco, può dare fastidio a molti».
Nella stagione 2006/2007 segnò un gol all’esordio in A con la maglia del Cagliari, sua città natale. Come il fratello Matteo, coltiva il sogno di tornare a vestirla un giorno?
«Cagliari per lui rappresenta tanto, è tifosissimo della squadra rossoblu. Non ne ha mai fatto mistero, credo sia lecito sognare di tornarci un giorno. Ha segnato in A con loro, il suo obiettivo è tornare in quella categoria un giorno e se lo dovesse fare con quella maglia sarebbe ancora più bello, penso sia normale. Adesso però è concetrato solo sulla Casertana e a fare bene li».