2013
Adam Lallana, colui che fa sembrare Messi…una pippa
La straordinaria storia del campione del Southampton Adam Lallana, pronto all’esordio nella nazionale inglese
LALLANA SOUTHAMPTON HODGSON INGHILTERRA – Giovedì 7 novembre. Non è una data come le altre a casa Lallana, che non è una famiglia madrilena né, in questo caso, filippina. È anzi una giornata di festa, in cui prendere e stappare quel Porto del 1969, custodito gelosamente in cantina, appare non solo una buona idea, ma quasi una necessità. La festa si svolge a Southampton ed il festeggiato di nome fa Adam. Appunto, Adam Lallana: l’avrete sentito nominare, forse proprio da quel famoso giovedì. Perché Adam proprio il 7 novembre risponde ad una chiamata di un certo prestigio, arrivata direttamente da Roy Hodgson, ct della nazionale inglese, in cui proprio Lallana giocherà nelle amichevoli contro Cile e Germania. Strano, penserete, perché uno che di cognome fa Lallana può sembrare argentino, al più italiano, ma non di certo inglese. A questo proposito, parrebbe proprio che oltre alla polvere magica dei suoi piedi, Lallana debba alla Spagna anche le origini del suo cognome: ricostruzione che spiegherebbe una così massiccia presenza del cognome in una nazione come quella delle Filippine che per anni è stata dominata dagli spagnoli.
Non è un momento banale, perché non è il solito giocatore che passa alla ribalta con un club di seconda fascia, si vede giustamente riconoscere la chiamata in nazionale e poi ritorna nel suo habitat naturale, l’anonimato. La storia del calcio ne è piena, ma questa volta c’è dell’altro dietro. Anzi tutto, il club di seconda fascia è in realtà tremendamente ambizioso e, anche grazie alle gesta del soggetto in questione, si trova al terzo posto della Premier League. Davanti al Chelsea, al Manchester United e al Manchester City. È il punto più alto che Lallana raggiunge da quando, solo dodicenne, giurava amore eterno al Southampton. Da lì ne ha passate tante, e non tutti sono stati momenti estasianti. Nel 2004/05 con gli Under 17 totalizza 14 reti ed 11 assist che gli valsero la convocazione della Nazionale Under 17. Chiamata che non poté onorare perché i test medici riscontrarono un’allarmante tachicardia, poi rivelatosi essere fortunatamente null’altro che un fenomeno sporadico. È da questo momento che inizia la lunga, impegnativa ma emozionantissima scalata verso il successo di Adam Lallana. Esordisce solo diciottenne e in poco tempo diventa l’anima e il cuore di una squadra che in due anni verrà promossa prima in Championship e poi in Premier League. Insieme a Rickie Lambert, Lallana rappresenta la pietra miliare del Southampton: trascinatore in terza come in prima divisione. Leader indiscusso soprattutto nel vero e proprio turning point della storia recente del Southampton: la stagione 2011/12, che doveva essere un assestamento nella Championship e che invece è stato il trampolino di lancio che ha fiondato il Southampton verso insperati palcoscenici. Lallana mette insieme quella che i patiti di NBA definirebbero doppia doppia: 11 reti e 10 assist. Il Southampton con 88 punti entra nella Premier League dalla porta principale e Lallana ottiene l’opportunità che merita per mostrare all’Inghilterra e a tutto il mondo l’esaltante talento di cui dispone. La prima stagione, in realtà, è transitoria e non di piena consacrazione anche per i problemi di una squadra invischiata, soprattutto inizialmente, nella lotta per non retrocedere. Nella seconda, il Southampton è un’altra squadra: più matura, più solida. Sicuramente più forte. E Lallana non può che beneficiarne.
La rete che mette a segno solo due giorni dopo la chiamata di Roy Hodgson è un degno spot delle sue qualità. Il dribbling è l’essenza di Adam Lallana: il colpo, anche interlocutorio, a cui non rinuncia mai. Come molti dei giocatori talentuosi e mancini, Lallana è incantato e allo stesso tempo preda del suo sinistro: tocca il pallone indistintamente di collo, di suola, di punta e quasi sempre bene. Tanto stellare e mozzafiato che, come cantano i tifosi dei Saints, “makes Messi look shite” (la cui traduzione più o meno letterale è “fa sembrare Messi una pippa”). Ciò che si nota quasi subito in lui è quel portamento quasi aristocratico con le spalle larghe e la perfetta coordinazione nel calcio, sia esso destinato ad essere un lancio o un tiro in porta. Qualità che lo rendono simile ad un giocatore che di pagine della storia inglese, europea e mondiale ne ha scritte tante. Si chiama Steven Gerrard e contro il Cile, nella prima delle due amichevoli dell’Inghilterra, non ci sarà perché infortunato. Dovrebbe sostituirlo proprio il debuttante Adam Lallana. Chiamatela come volete: coincidenza, scherzo del destino. Io lo chiamo passaggio di consegne.
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