Ad un passo dal sogno

Cosa sarebbe successo se, nel dubbio, il guardalinee di Palermo-Sampdoria non avesse alzato la bandierina, consentendo ad Hernandez di involarsi a tu per tu con Storari?
Oppure, cosa sarebbe successo se il signor Valeri non si fosse spinto oltre il sesto minuto di recupero in Genoa-Palermo, concedendo un rigore nettamente fuori tempo massimo al Grifone?

Potremmo elencare tanti episodi, la maggior parte dei quali causati da errori di ingenuità  dei giocatori rosanero, ma è preferibile alzarsi in piedi ed applaudire la squadra, allenata in maniera innovativa ma alla lunga sbagliata da Walter Zenga e finita in seguito nelle mani di un sergente focoso ma gentile come Delio Rossi.
Una squadra che ha iniziato il mese di dicembre al quattordicesimo posto, molto più vicina alla zona retrocessione che alle posizioni che valevano l’Europa, e che ora si rammarica per aver perso una chance più unica che rara, come la storica qualificazione ai preliminari di Champions League.
Eppure, nell’ennesima pazza giornata fatta del testa a testa a distanza tra il Palermo e la Sampdoria, i rosanero sono stati al quarto posto dalle 15.14, minuto in cui Cavani ha portato in vantaggio la banda-Rossi a Bergamo, alle 16.04, cioè quando Ceravolo ha seminato il panico nella difesa palermitana prima di trafiggere Sirigu: 50 minuti da sogno, in cui si sono moltiplicati i rimpianti per le numerosi palle-gol create dal Napoli a Marassi.
Il Palermo avrà  anche mancato la qualificazione al quarto posto, ma ha comunque abbattuto una serie di record, che fanno di questa stagione il punto più alto della storia del club di Viale del Fante: i 65 punti realizzati sfondano il precedente primato abbattono il precedente primato di 58, fatto segnare nella stagione 2006/2007; è arrivato anche il record di 18 vittorie totali, una in più delle 17 conquistate nella scorsa stagione, e quello dei gol fatti, 59 contro i 58 della stagione 2006/2007.
Nella prossima stagione, come ha detto anche mister Delio Rossi, ci si aspetta una campagna di rafforzamento che renda la squadra meno vulnerabile nei suoi punti meno forti: intanto l’arrivo di un regista, che renda più rapido lo smistamento del pallone; poi si pensa a rafforzare la difesa, visto il pericolo di dover rinunciare a Simon Kjaer, e a puntellare l’attacco, con un buon vice-Miccoli.