Abdelilah Saber, il rivale di Cafu - Calcio News 24
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2013

Abdelilah Saber, il rivale di Cafu

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Negli anni in cui il pendolino Cafu dominava incontrastato la fascia destra in lungo e in largo, il campionato italiano accoglie un possibile rivale: Abdelilah Saber. Il terzino marocchino sbarca a Napoli nel 2000, con le credenziali giuste per mettere in difficoltà il laterale brasiliano.

Saber, classe 74’, cresce nella squadra della sua città, il Wydad Casablanca. Nel 1997 tenta l’avventura in un campionato europeo trasferendosi in Portogallo, allo Sporting Lisbona. Nei tre anni passati con i Leoni disputa delle buone stagioni vincendo anche un campionato. Il Napoli, appena promosso in A, decide di puntare su di lui. La società partenopea sborsa quasi cinque miliardi di lire per accaparrarsi il giocatore, Zeman, arrivato in azzurro al posto di Novellino, lo indica come titolare per la fascia destra.
Il boemo, convinto della sua scelta, lo schiera nell’undici titolare all’esordio stagionale, al San Paolo, contro la Juventus. Lo sconosciuto Saber impressiona per corsa e tecnica, domina la corsia laterale mettendo in difficoltà Pessotto sulla fascia destra. Il Napoli ne approfitta, passa avanti con Stellone e chiude in vantaggio il primo tempo. La ripresa diventa un film horror per gli azzurri e soprattutto per Saber, dalle sue parti la Juventus costruisce la rimonta ribaltando completamente il risultato.
Come succede spesso ai bidoni del nostro campionato, l’esordio può essere fatale. Infatti, nelle successive apparizioni, Abdelilah disputa partite anonime e  quasi sempre insufficienti. A fine stagione sono diciotto i gettoni in maglia azzurra affiancati dalla retrocessione in Serie B.

Il marocchino non ha molto mercato e scende in cadetteria con i partenopei. L’allenatore boemo lascia Napoli e così Saber si ritrova spesso ai margini della squadra, vagando tra panchina e tribuna. In tre anni all’ombra del Vesuvio scende in campo 49 volte senza mai segnare. Nel mercato invernale del 2003 si ritrova svincolato, il Torino, appena sceso in B, gli da fiducia provando a scommettere su quelle qualità viste solo per quarantacinque minuti.
I risultati sono impietosi: il Cafu marocchino mette insieme solo 11 presenze e medita di abbandonare la carriera da calciatore a fine stagione. L’annuncio si trasforma in notizia ufficiale all’inizio dell’estate 2004. A soli 30 anni, Saber lascia definitivamente il calcio giocato senza lasciare troppi rimpianti. Una perdita passata inosservata, soprattutto per i tifosi di Napoli e Torino

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