2019
A tutto Boateng: «Pradè mi ha detto ti amo! Su Chiesa, razzismo e Ribery…»
Kevin Prince Boateng ha parlato sulle pagine del Corriere della Sera dei suoi primi mesi alla Fiorentina. Le sue parole
L’attaccante della Fiorentina, Kevin Prince Boateng, ha parlato sulle pagine del Corriere della Sera dei suoi primi mesi in maglia viola, svelando anche un retroscena legato al suo arrivo. Ecco le parole dell’attaccante ghanese.
INGAGGIO –«Ero in procinto di avviare una call conference con l’Eintracht quando Pradè chiama il mio procuratore. Parla con lui al telefono e dopo cinque minuti mi dice “ti amo”. Dopo dieci minuti Commisso dà l’ok al mio ingaggio».
RIBERY – «Siamo tutti e due pazzi uguali. Quando smetterà, di lui si dirà che è stato una leggenda. Mi piace perché davanti alle critiche non si nasconde. Ha le palle».
CHIESA – «Impossibile tenerlo? Nulla lo è. Sembrava improbabile che rimanesse anche quest’anno poi il futuro dipenderà dalla sua volontà. Se vorrà compiere un altro passo nella sua carriera, la società dovrà tenerne conto».
RAZZISMO – «Non mi basta che dopo gli insulti a Balotelli venga impedito l’accesso a una parte di tifosi. Io spero sempre in comportamenti positivi e mi auguro che il pubblico qualcosa abbia imparato e non replichi più certi atteggiamenti. Serve la squalifica del campo. Le società devono pagare per il comportamento dei loro tifosi. Oppure, se necessario, assegnare la sconfitta a tavolino. E poi negli stadi si dovrebbero installare più telecamere per individuare chi compie certi gesti».
CAMPAGNE ANTI RAZZISMO – «Non basta la campagna “No to racism” in Champions. Nel 2020 ci penso io. Sto organizzando una task force mia con eventi, coinvolgendo anche altri calciatori. Sono stufo, la gente non capisce come si sentono Balotelli, Boateng o Koulibaly quando tornano a casa. Noi siamo soli. Divento pazzo quando sento commenti tipo: “tanto guadagni 5 milioni”. Addosso restano cicatrici che non si possono cancellare».