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2020

A tutto Biraghi: «Il mio sogno? Vincere qualcosa con l’Inter. Sulla chiamata di Conte…»

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Cristiano Biraghi ha parlato durante Ask Inter rispondendo alle tantissime domande dei tifosi nerazzurri. Le sue parole

Cristiano Biraghi ha risposto alle tantissime domande dei tifosi nerazzurri durante Ask Inter. Queste le parole del terzino.

EMERGENZA – «Sicuramente è un momento difficile per noi e per tutti, è normale che il pensiero vada a quelle famiglie colpite da questo virus e alle persone che stanno lavorando per sconfiggerlo».

IDOLO INTER – «Ronaldo il Fenomeno, da tifoso è quello che mi ha fatto emozionare di più».

SPOGLIATOIO INTER – «Come mi trovo? Molto bene, questo è uno dei gruppi più solidi con cui ho lavorato. Questo grazie ad Handanovic, D’Ambrosio e Ranocchia, ragazzi seri che sanno cosa vuol dire questa maglia»

SOGNO – «Vincere qualcosa con l’Inter, per me sarebbe un sogno. Mi ricordo quando l’Inter vinceva io andavo sempre a festeggiare in piazza. Ogni volta che indosso questa maglia o entro ad Appiano mi viene in mente quando da bambino volevo essere lì. Si fa fatica a descrivere a parole questa emozione, bisogna viverla. Io ho sempre dato tutto in ogni squadra, normale che qui gioco da giocatore e tifoso e provo a dare qualcosa in più del massimo. Sono nato con la maglia dell’Inter, me l’ha messa mia padre. Ora ne ho una a casa, ogni tanto la guardo…».

CHIAMATA DI CONTE – «Era una trattativa in piedi da settimane, ci speravo che andasse in porto. Quando mi ha chiamato il mister ho capito che il sogno si sarebbe realizzato: è stata una telefonata importante».

PRIMA PARTITA CON L’INTER«L’esordio fu nel 2011, in Champions, contro il Twente. Ero giovane, vivevo come in un mondo fatato. Ho provato molta più emozione nel secondo esordio, quella è stata la mia prima vera partita».

TERZINO PIÙ FORTE DEL MONDO – «Marcelo».

INTER – «Andavo sempre allo stadio, poi l’ho seguita in tv quando sono andato a giocare altrove. Una delle mie gioie più grandi è stata la finale di Madrid, ho anche sofferto per il 5 maggio, un grande dispiacere».

TIFOSI INTER – «Penso solo belle cose perché prima lo ero anche io. Il popolo nerazzurro è caldo, capace di soffrire ma anche di gioire all’ennesima potenza. Io so cosa vuol dire, è un onore essere tifoso dell’Inter».

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