2013
A cresta alta
La partita perfetta. Capolavoro pazzesco di Massimiliano Allegri. Il Milan batte clamorosamente il Barcellona con il risultato di 2-0 e si candida prepotentemente per il passaggio ai quarti di finale della Champions League. Vince meritatamente contro un Barcellona assente ingiustificato, contro un Messi invisibile mai a segno su azione contro le squadre italiane. Vince perché è stato più forte dell’avversario dal primo all’ultimo minuto di gara.
PRIMO TEMPO STRATEGICO – Già nella prima frazione di gara era emerso come il Milan potesse affondare l’avversario ma si limitasse ad una prudente fase di studio: il possesso palla del Barcellona è risultato imbarazzante, sterile, mai proteso alla creazione di effettive azioni da gol. La squadra di Allegri – giustamente intimorita dal calibro degli avversari – nei primi 45 minuti si è adagiata su ritmi lenti e farraginosi che hanno dato vita ad una partita soporifera, da dimenticare. Ma Allegri aveva l’asso nella manica: un secondo tempo che passerà agli annali della storia recente del calcio. Barcellona mai pericoloso, i cui demeriti vanno condivisi con la perfetta organizzazione che Allegri ha predisposto per il suo undici titolare. Un allenatore che ha incassato critiche e sfottò andando sempre dritto per la sua strada, senza polemiche e mai sopra le righe.
SECONDO TEMPO DA STANDING OVATION – Compresi i difetti del Barcellona, il Milan ed in prima persona il suo allenatore hanno optato per il colpo grosso. Il Milan non può fare la comparsa, è la sua storia che lo racconta e anche oggi – apparentemente ad armi impari – l’impresa è realizzabile. A patto che possa chiamarsi impresa quella di una squadra che ha dominato la recente storia calcistica internazionale. Boateng-Muntari per una doppietta che può scrivere altre pagine di storia rossonera, difficile comprendere da dove partire per enunciare i meriti di Allegri: nessun’occasione concessa al Barcellona, squadra compatta e pronta ad esaltare le caratteristiche dei suoi calciatori migliori. Un Boateng ritrovato ha spaccato letteralmente le linee avversarie, Niang ha avuto un impatto devastante sulla partita ed El Shaarawy si è dimostrato un calciatore assolutamente pronto per giocare un ruolo da protagonista anche sul palcoscenico mondiale, grazie al suo immenso sacrificio tattico ed alla sua qualità straordinaria nelle letture delle situazioni di gioco. Un fuoriclasse incredibile anche in chiave nazionale. E il tutto senza un Balotelli costretto alla tribuna dalle regole Uefa ma mai visto esultare con tanta gioia.
GIU’ LE MANI DAL CALCIO ITALIANO – Dopo il colpo del Celtic Park firmato Juventus ecco la strepitosa impresa del Milan ai danni del fenomeno planetario blaugrana: l’intero movimento calcistico italiano – dopo un leggero momento di flessione che accade con costanza maggiore all’estero ma è sottolineato in misura minore dai disfattisti interni – riprende linfa e si rilancia con impeto verso le vette che gli spettano e che ha sempre presidiato. Il Diavolo ora non può sbagliare: a Barcellona nella sfida di ritorno del 12 marzo sarà una bolgia e la squadra di Allegri è chiamata a dare una dimostrazione di forza se possibile ancor più convincente della prova marziana sfoderata oggi. Superato questo scoglio nulla può essere precluso. Chapeau Milan.