Caner Erkin, torna sul breve periodo passato in nerazzurro, accusando il tecnico olandese De Boer della sua repentina partenza: «Mancini mi aveva voluto, De Boer invece non conosceva nessuno di noi giocatori e mi ha detto che non contava su di me»

La permanenza di Caner Erkin all’Inter è durata lo spazio di poche settimane, quelle che hanno portato al cambio di panchina con l’addio di Roberto Mancini e l’approdo del tecnico olandese Frank De Boer. Un ribaltone, questo, che ha portato grandi turbolenze a livello societario e fra i tifosi, e che ha inciso anche fortemente su quella che sarebbe potuta essere l’esperienza nerazzurra del laterale turco Caner Erkin, arrivato a parametro zero a luglio e costretto a partire a fine calciomercato estivo per scelta dell’ex allenatore dell’Ajax. In un’intervista rilasciata a BeIN Sport, il difensore attualmente in forza al Besiktas è tornato a riflettere sulla breve parentesi meneghina, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: «All’Inter mi voleva Mancini, ed io ero contento di trasferirmi a Milano. Poi è arrivato De Boer, e sinceramente non l’ho capito: non conosceva nessuno di noi giocatori. Per tre o quattro giorni non mi ha parlato, poi mi ha detto che non contava su di me, senza darmi altre spiegazioni. Allora non mi sembrava il caso di restare in quella situazione e quindi sono cominciate le trattative per andare in un altro club, alla fine sono arrivato al Besiktas. Ora voglio restare qui, questa squadra è destinata a crescere nei prossimi anni. Ho detto alla società che sono disposto a restare».