Palermo, Maccarone: "Ho scelto Palermo perchà© ci sono progetti ambiziosi" - Calcio News 24
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2009

Palermo, Maccarone: “Ho scelto Palermo perchà© ci sono progetti ambiziosi”

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“Per un calciatore il rischio più grosÃ?­so è sentirsi arrivato” .Ã?  Massimo Maccarone quel rischio non sembra proÃ?­prio correrlo. Questione di carattere, questione di carriera. Perchè se fosse stato esposto a questa umana debolezza, probabilmente sarebbe crollato a MidÃ?­dlesbrough il giorno in cui Steve McLaÃ?­ren lo presentò così alla stampa e ai tiÃ?­fosi: “Abbiamo acquistato il calciatore italiano che più assomiglia a Del Piero” .

Aveva ventidue anni, veniva dalla serie B e in valigia conservava sogni e ambiÃ?­zioni. “E’ vero, disse così ma poi mi mandava in tribuna” , sorride adesso. Stava toccando il cielo con un dito: la Nazionale, la Premier.

Sembrava l’inizio. Adesso, a Palermo, è un nuovo inizio di quelli che nella vita vengono riservati a chi riesce a riemerÃ?­gere dai momenti difficili con leggere escoriazioni. Forse per questo, in estate ha spiegato che il Palermo è la sua Juve, la squadra che avrebbe potuto proiettarÃ?­lo verso successi sconosciuti, semmai quella Coppa Uefa, nel frattempo divenÃ?­tata Europa League, solo sfiorata ai temÃ?­pi del Middlesbrough.

E ora conferma: “Ho scelto Palermo perchè la società  ha progetti ambiziosi, perchè lavora con i giovani” . Perchè può vincere quel che avrebbe potuto vincere sette, otto anni fa quando era giovanissimo, Ã?«l’attaccanÃ?­te del momento, che tutti volevanoÃ?». Il nuovo Del Piero, come diceva McLaren, il “tecnico con l’ombrello”, il ct che riuÃ?­scì nella titanica impresa di non far quaÃ?­lificare l’Inghilterra agli Europei del 2008. O ilÃ?  “piccolo Vialli” , definizione che ha sempre accettato con trasporto notevole avendo eletto Gianluca suo idoÃ?­lo giovanile.

Nel Palermo imÃ?­pegnato in campionato e in Europa, c’è spazio per tutti. Lui, poi, quando lo spaÃ?­zio lo ha avuto non è che sia rimasto a guardare: porta la sua firma, ad esemÃ?­pio, il pareggio contro il Lecce, quel gol segnato all’ultimo secondo, all’ultimo respiro. Vorrebbe giocare di più, sopratÃ?­tutto ora che sta bene. Ma l’esperienza inglese lo ha fatto maturare: “Mi ha inÃ?­segnato ad affrontare i momenti che sto vivendo ora. In Inghilterra non giocavo e non capivo. Ho vissuto periodi comÃ?­plessi, decisamente brutti: mi facevano allenare con i ragazzi. Ora, semmai, rieÃ?­sco a farmene una ragione. Magari caÃ?­pisco che non stavo troppo bene. Ora, però, mi sento bene e so che devo lavoÃ?­rare per farmi trovare pronto”.

Quella con il Palermo è una storia tutÃ?­ta da scrivere, semmai cominciando da domani, contro il Bologna. E poi gioveÃ?­dì in Europa League. La squadra ha biÃ?­sogno dei suoi gol, dei gol di un attacÃ?­cante che per costruirsi, per migliorarÃ?­si si è ispirato a Boksic, Viduka e HasÃ?­selbaink. E che nei momenti liberi sfoga la sua passione per lo snooker, il biliarÃ?­do inglese. I gol di un attaccante che al suo “secondo inizio” vuole ottenere quel che non ha ottenuto nel primo, quando un infortunio diede all’esperienza ingleÃ?­se i caratteri di un brutto ricordo.

Siena gli ha fatto dimenticare quel passato; Palermo può restituirgli con qualche anno di ritardo quel futuro che sembrava a portata di mano quando Trapattoni lo convocava in Nazionale. 2Mi trovo bene con gli alÃ?­lenatori che hanno fiducia in me”. Ne ha trovati, in carriera: “Silvio Baldini, il tecnico che mi ha fatto maturare, come calciatore e come uomo. Ricordo con afÃ?­fetto Beretta e Malesani. I momenti più belli, d’altronde, li ho vissuti a Siena. Ero reduce da un anno nerissimo, veniÃ?­vo da una squadra in cui giocavo poco. A Siena ho trovato la fiducia dell’alleÃ?­natore. Soprattutto ho sentito la fiducia dell’ambiente. E io sono uno che agli ambienti si lega”.

Ma ora deve scrivere un nuovo capitoÃ?­lo. Sa bene che le attese sono diverse perchè qui la salvezza non basta, ci vuoÃ?­le di più. Bisogna soltanto riuscire a leÃ?­gare le ambizioni della squadra e le sue ambizioni personali, trovare il modo per coniugarle: a Palermo vivo bene, anÃ?­che se sono arrivato da poco tempo. La gente qui è aperta, solare. Mi hanno acÃ?­colto bene”. Condizioni giuste per ritroÃ?­vare il tempo perduto e quei successi che otto anni fa sembravano scritti nel suo destino.

Fonte: corriere dello sport