Carlos Sánchez: «Mi trovo bene a Firenze. In Europa...» - Calcio News 24
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2017

Carlos Sánchez: «Mi trovo bene a Firenze. In Europa…»

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Intervistato da “Il Corriere dello Sport”, Carlos Sánchez parla della sua vita a Firenze e della nuova veste da difensore: «Voglio rimanere qui»

Sousa l’ha trasformato in difensore, ma per Carlos Sánchez non è una novità: mediano, mezzala, ora nel reparto arretrato. Dobbiamo chiederci se il colombiano possa persino arrivare a difendere la porta della Fiorentina…: «Da piccolo ho giocato anche come portiere (ride, ndc). In passato, all’Aston Villa, avevo già fatto il difensore, ma mai dal primo minuto. A gara in corso, è capitato che il tecnico mi facesse arretrare per dare maggiore sostanza al reparto difensivo, ma non era mai successo che giocassi titolare dietro». Nonostante Sánchez si sia trovata bene già in quell’occasione, tatticamente cambia tanto: «Sì. Perché quando sei in mezzo al campo devi avere due occhi davanti, per vedere come far ripartire l’azione, e due dietro. Abbassarsi di una linea significa dover guardare quello che succede di fronte a te stando a non commettere il minimo errore, perché lì non hai paracadute. Cambia la responsabilità che uno ha sulle spalle».

NUOVI RUOLI E OBIETTIVI – A Napoli, la sua è stata una partita nella partita con Insigne come avversario. «Contro calciatori di altissima qualità è sempre faticoso, oltre che pericoloso, perché con una giocata possono cambiare il destino di una gara». Adesso restano solo due competizioni da portare avanti. «Noi vogliamo arrivare lontano, perché dobbiamo restare in Europa. Quest’anno e per il futuro». In Europa, il futuro si decide in 180 minuti, contro il Borussia Monchengladbach: «Io non ho mai paura, nemmeno a camminare su un filo. E credo in questa squadra». All’inizio della stagione lei è stato un po’ la rivelazione. Poi è rimasto per un periodo nell’ombra e ora si è ripresentato in questa nuova veste, ma Sánchez non si è mai scomposto: «Questione di pazienza. Ho cercato di analizzare gli input dell’allenatore. Sapevo che prima o dopo avrei avuto un’altra possibilità e ho lavorato per conquistarmela».

FUTURO IN CAMPIONATO – La Juve, lo scorso anno, è stata protagonista di una rimonta decisiva ai fini della vittoria dello scudetto: questa Fiorentina può accorciare allo stesso modo, un successo dietro l’altro, la distanza con la zona alta della classifica? «Adesso siamo noi a dover dettare il ritmo, dobbiamo fare come la Juve, concentrati per vincere». Quanto è importante la spinta di Firenze? «I tifosi, per noi, sono decisivi. Fanno parte della squadra, sono il giocatore numero 12 e non è un modo di dire». Le piace la Fiorentina? E Firenze? «Sì, e dico questo già da tempo. Mi trovo bene io e si trova a suo agio la famiglia. Per questo voglio restare». Ha contato le sue presenze fin qui (24)? «No, non l’ho mai fatto. So che il mio riscatto dipende dalle volte in cui scendo in campo (sarà obbligatorio al raggiungimento del 50% di presenze rispetto alle gare totali disputate dalla Fiorentina, ndc), ma io sono concentrato sul lavoro. Devo fare quanto di meglio, perché io voglio rimanere qui. Per me, però, l’unica cosa che conta è che la squadra vinca».

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