2017
Giallo a lieto fine a Napoli: sparita la 10 di Maradona
Nella notte fra lunedì e martedì è stata rubata ad Antonio Luise, collezionista di cimeli appartenuti a Maradona, la maglia indossata dal Pibe de Oro in Inghilterra – Argentina ai mondiali del 1986. Dopo la paura per la perdita del rarissimo pezzo è poi arrivata la buona notizia: l’autore del furto è stato fermato
Quella trascorsa fra lunedì e martedì è una notte che Antonio Luise, collezionista di cimeli appartenuti al Pibe de Oro, non dimenticherà facilmente. Che fosse uno scherzo di cattivo gusto o un vero e proprio tentativo di furto, Luise ha rischiato di perdere un vero e proprio gioiello, ovvero la maglia indossata da Maradona in quella che probabilmente è una delle partite più famose della storia del calcio, Inghilterra – Argentina del Mondiale ’86. Esistono solo due esemplari di questa camiseta argentina, e Luise, che l’aveva ricevuta in dono da Andrea Carnevale – compagno di Maradona ai tempi del Napoli – l’aveva portata a Napoli lunedì sera per farla autografare da Diego, approfittando del fatto che l’ex attaccante fosse di passaggio nel capoluogo partenopeo.
FURTO E DENUNCIA – Così, all’Hotel Vesuvio, il collezionista ha atteso che arrivasse Maradona. La cena organizzata dallo chef Antonino Esposito doveva contare solo una trentina di invitati ma, come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, se ne sono presentati circa il doppio, causando un gran trambusto che ha facilitato la manolesta della situazione. Il furto, infatti, è avvenuto nella notte, e insieme alla maglietta che Luise era riuscito a far autografare sono spariti anche due scarpini appartenuti al numero 10 di Napoli e Argentina. Quando il proprietario della maglietta si è reso conto del fatto, ha cercato invano il suo tesoro – il cui valore è quantificato in diverse decine di migliaia di euro -, per poi sporgere denuncia ai Carabinieri. La visione delle telecamere di sicurezza dell’hotel sul lungomare ha permesso di identificare l’autore del furto in A. V., avvocato di Castellammare di Stabia. Il colpevole è stato così fermato e denunciato, e Luise ha potuto riabbracciare il suo prezioso cimelio.