2016
Juve, c’è il progetto per il tridente dei sogni
In casa Juve si studia la soluzione offensiva e uno scenario fino a qualche settimana fa inimmaginabile: Dybala, Mandzukic e Higuain assieme in un tridente d’attacco. Allegri non lo esclude, ma c’è da lavorarci a lungo termine
C’era una volta un trio capace di vincere tutto: Del Piero, Vialli e Ravanelli, filastrocca di talenti interscambiabili con la quale Marcello Lippi issò la sua Juve in cima a tutte le favole. E oggi? C’è un disegno all’orizzionte, perché il Tridentone della Juve attuale è roba futuribile, dal primo minuto o in corsa: «Tutto dipende dallo spirito di sacrificio e da un centrocampo adatto, ma una volta trovato un equilibrio, Dybala, Higuain e Mandzukic sarebbero devastanti». Lo dice Allegri a precisa domanda: e la macchina del tempo va oltre, a immaginare una potenza di fuoco più o meno sostenibile.
RISPOSTE SUL CAMPO – Detto che bisognerebbe anche pensare a dove mettere Pjanic (quello visto contro l’Atalanta), ecco che l’idea di Tridentone è proiettata in avanti, ma forse nemmeno troppo. «Tutto ha un suo percorso – ha aggiunto Max –. Intanto adesso cerchiamo di recuperare Dybala, che mercoledì magari un po’ di minuti li metterà nelle gambe, se non all’inizio a partita in corso contro la Dinamo Zagabria. E poi manca ancora Pjaca». Ieri la Juve non si è allenata: liberi, ed è un «unatantum» considerando la settimana di Champions League. «Le risposte le abbiamo date sul campo: ora nessun calo di concentrazione!» ha twittato la notte scorsa il tecnico dopo essersi lustrato gli occhi per una Juve vera, quella con la bava alla bocca, puntuale e cattiva, assatanata. Proprio come lo era quella di vent’anni fa.
IL MIX PERFETTO – Già, perché la Juve affamata che aveva Lippi, quella che vinse la Champions proprio vent’anni fa, arruolava uomini di ferro e tre attaccanti che li potevi vedere sui tre versanti offensivi: non sempre Del Piero partiva da destra, Ravanelli da sinistra e Vialli stava piantato al centro; stavano dove li portava l’istinto e soprattutto il tenore del gioco e della gara. Un percorso ancora lungo da eguagliare, ma quella Juve che batté l’Ajax aveva il Trio Fantastico in campo, sostenuto da geometrie, corsa, carattere e insistenza con Paulo Sousa, Deschamps, Conte (e non solo ovviamente). Ossi duri, gente che non sapeva cosa fosse la parola ingenuità.
CERCASI MUSCOLI – Oggi questa Juventus è diversa, ha un’architettura differente, ma l’impianto vuole andare in quella direzione: in fondo il trio Khedira-Marchisio-Pjanic ha sicuramente meno potenza propulsiva, ma ha tecnica in abbondanza. Servono cavalli nel motore, in poche parole. Ed è anche per questo che a gennaio il club bianconero cerca un giocatore muscolare: si è fatto avanti per Franck Kessié, offrendo 25 milioni per cercare di averlo subito, non abbandona la classe di Witsel e il tutto tenendo sempre sott’occhio i vari Matuidi, Tolisso e N’Zonzi. La costruzione va verso quella direzione: il centrocampo deve avere muscoli, personalità e corsa in maniera equilibrata. Il resto lo faranno il gioco, la fortuna, le incidenze degli infortuni.
VIRTUALMENTE DIROMPENTE – Intanto, in attesa che il mercato faccia il proprio corso, è certamente cresciuta l’intesa fra i due centravanti: in fatto di gol è andata meglio a Mandzukic (per lui solo una botta con taglio), ma lo spirito di sacrificio mostrato da Gonzalo Higuain è stato da applausi. «Gonzalo poteva fare gol, ha avuto due-tre situazioni ma alla fine lo ha segnato Mario – ha aggiunto Allegri –: Mandzukic, ragazzo eccezionale e generoso, deve muoversi, se fa il riferimento e basta fatica; e di Higuain sono contento, e non merita i processi che gli vengono fatti…». In questo momento, meglio non rinunciare a Mandzukic: il gigante croato è entrato in 4 gol nelle ultime 4 presenze in A, tre reti e un assist. Giocatore totale. Che abbinato al concreto e vellutato svolazzare di Dybala e all’Higuain di oggi (più per gli altri che per sé) darebbe vita a quel Tridentone. Virtualmente, per ora, dirompente.