2016
Torino, Silenzi: «Obiettivo TimCup e piazzamento in Europa»
Silenzi fissa gli obiettivi minimi del Torino targato Mihajlovic: la TimCup e il piazzamento in Europa League. Con una squadra così si può far tutto
Il Torino, con la vittoria contro il Crotone, sta tenendo il passo delle grandi squadre e mantenendo anche la sua posizione in classifica. La squadra è forte, ha dalla sua un centravanti vero come Belotti e soprattutto, rispetto alle big, meno impegni infrasettimanali di coppa, anche se tra breve inizierà nuovamente la Coppa Italia. A parlare dell’andamento dei granata è Silenzi, che la TimCup con il Torino la vinse nel 1993, grazie anche a due gol decisivi contro la Roma.
COPPA ITALIA, OBIETTIVO ALLA PORTATA DEL TORO – Nel mirino c’è il Pisa di Gattuso, come primo impegno di coppa: «È un obiettivo alla portata. Deve esserlo, un obiettivo. La Coppa Italia è una ottima palestra, ma non per scaldare i muscoli. Per cercare di arrivare in fondo. Vincere aiuta a vincere. Bisogna crederci. Anche noi in passato, non eravamo certo favoriti. C’erano corazzate. Milan, Inter, Roma, Juve. Però riuscimmo a trionfare. E’ un piacere vedere il Toro di Mihajlovic. Ti dà la sensazione di potersela giocare contro chiunque. E’ dura per tutti sfidare i granata. Ma l’aspetto più apprezzabile, più confortante, è vedere che lo zoccolo duro della squadra è giovane. E questo consente di pianificare progressi a lungo termine. E’ un Toro proiettato nel futuro. E’ l’immagine di un progetto solido».
MIHAJLOVIC, IL CONDOTTIERO CHE SERVIVA – È un Torino che può anche ambire ad un posto in Europa League: «Vista la solidità della squadra, il temperamento di Mihajlovic, l’entusiasmo che si è creato attorno a questo Toro, i granata a gioco lungo possono assolutamente farcela a tornare in Europa. E’ il minimo, mi vien da dire. E il Toro può farcela senza neanche soffrire troppo. Può chiudere con una classifica da sogno. E poi, come detto, c’è la Coppa Italia. Dove le sorprese sono garantite. E questo Toro è già sorprendente di suo. Ma non è solo la forza del Toro, in sé e per sé, a farmi ben sperare. Prima ho parlato dei tanti giovani di qualità che ci sono in rosa, che danno al percorso di crescita un respiro a lungo termine. Poi c’è un allenatore come Mihajlovic che sembra fatto apposta per aprire un ciclo nel Toro. Con la sua esperienza e le sue qualità, Sinisa sa benissimo qual è il vero segreto del calcio: con l’atteggiamento, con la cattiveria agonistica, con la fame e con un gioco aggressivo si può ridurre il gap rispetto a squadre più forti, sulla carta. Non si pone limiti e tiene tutti sul pezzo. Sta facendo rendere tutti al massimo, obbligandoli ad andare oltre i loro limiti. Tra l’altro proprio lui era in campo con la Roma contro di noi, in finale di Coppa Italia. Ci fece anche un gol, nel ritorno. Ma fu inutile. Mettiamola così: se ora vincesse la Coppa Italia col Toro, sarebbe un segno del destino, un cerchio che si chiude. Sembra fatto apposta».
BOMBER BELOTTI, BARRECA UN FIORE – Tutto passa attraverso i gol del Gallo Belotti, non una sorpresa per chi lo aveva già notato nell’Albinoleffe: «La cosa che mi piace di più di Belotti è il suo modo di essere. Sembra un giocatore dei miei tempi. Parla solo sul campo, con i fatti, e non è un fenomeno da baraccone sui social. Sta dimostrando di essere attaccato al Toro. Se poi restasse a lungo e diventasse anche una bandiera, beh: la sua favola sarebbe completa. Da vecchietto del calcio, tifo perché non cambi modo di essere. Nei comportamenti. Nei valori. Nel modo di porsi. Ne parlavo con un amico giusto poche ore fa. Uno come Belotti, in questo Toro, può anche segnare 20 o 25 gol. Ma fatemi spendere due parole pure per Barreca. Un fiore bellissimo. Un campioncino. Un simbolo del vivaio rinato. Che è tornato a vincere lo scudetto Primavera. E a lanciare giovani di sicuro talento. Barreca, Parigini, Aramu, Edera» come riporta TuttoSport.