2016
Strootman: «Puntiamo a vincere. Lavatrice? Ecco perché»
Il calvario per gli infortuni, il ritorno in campo, gli obiettivi stagionali, le avversarie: Kevin Strootman della Roma si racconta ai microfoni del sito web ufficiale dell’UEFA
Kevin Strootman ha superato il periodo più delicato della sua carriera ed è rientrato in campo con la Roma dopo un calvario lungo due anni. Il centrocampista olandese 26enne è stato un perno fondamentale dei giallorossi nella prima stagione in Serie A, poi gli infortuni e le operazioni hanno cambiato il corso delle cose. Dopo quasi due stagioni, però, Strootman è rientrato in campo ‘riprendendosi‘ letteralmente la Roma. Che adesso sogna di portare in trionfo, sia in Italia che in Europa: «Non c’è bisogno di scegliere, perché puntiamo a vincere entrambe le competizioni. E anche la Coppa Italia. Certo, non sarà facile. Juve? E’ una squadra fortissima, ha vinto cinque Scudetti di fila, ma noi siamo la Roma e a me interessa solo parlare della Roma. Dobbiamo guardare in casa nostra e puntare a vincere tutte le partite, non sperare che la Juventus perda le sue» le dichiarazioni rilasciate nel corso di un’intervista al sito ufficiale dell’UEFA.
LA LAVATRICE STROOTMAN – Strootman, soprannominato “La Lavatrice” dai tifosi giallorossi, ha spiegato il perché di questo nickname affibbiatogli dal suo ex tecnico, Rudi Garcia: «E’ stato una specie di scherzo, un modo simpatico per farmi i complimenti, ma alla fine i tifosi hanno continuato ad utilizzarlo come soprannome e mi chiamano così ancora adesso. In ogni caso, se un allenatore dice qualcosa di positivo nei miei confronti io sono sempre felice. Spalletti? Il mio rapporto con lui è decisamente buono, sto giocando molto e lui mi ha sempre supportato al massimo quando ero infortunato. Anche durante il periodo di riabilitazione mi è stato vicino. Lui è molto bravo nel sentire la squadra e ama lavorare tanto sulla parte tattica».
COME UNA FALENA – Chiusura finale sul tempo passato lontano dal campo per via delle operazioni al ginocchio: «E’ stato un periodo davvero difficile, soprattutto perché ho subito tre operazioni. L’ultima è stata la più dura. Proprio quando pensi di stare meglio, ti dicono che qualcosa ancora non va e hai bisogno di un altro intervento chirurgico. E’ veramente una sensazione terribile. Ma subito dopo mi sono detto: “Bene, ora andiamo”. Tutti in squadra mi hanno sostenuto, medici, compagni, staff tecnico. Questo mi ha fatto sentire davvero motivato a dare il massimo e a tornare in campo il più velocemente possibile. E ora sono felice di essere tornato». Bentornato, Kevin.