2016
I procuratori più ricchi del calcio: la classifica
Il procuratore non è un mestiere per tutti: i grandi guadagni derivano da un impegno costante, non solo di compra-vendita
Probabilmente per opera di Luciano Moggi, il procuratore è uno dei mestieri più ambiti e remunerativi ad oggi nell’universo pallonaro. Fatta eccezione per calciatori e, forse, presidenti di società, la gran parte degli addetti ai lavori economicamente li invidia. La spiegazione, in termini numerici, è ben fornita dall’edizione odierna de Il Resto del Carlino: guida la truppa il potentissimo Jorge Mendes con il suo tornaconto annuo da 73 milioni di dollari. Non potrebbe essere altrimenti per l’agente di Mourinho, James Rodriguez e Thiago Silva con i loro contratti da capogiro. A seguire Jonathan Barnett (padre putativo di Bale e Hart) e soltanto terzo Mino Raiola, da pizzaiolo a vero e proprio broker del football: 37 milioni il guadagno ogni 12 mesi di quest’ultimo.
TANTI RUOLI IN UNO – Soldi meriti, fatte le dovute proporzioni, per una figura capace di gestire gli interessi dei suoi assistiti ma non solo. Talvolta il procuratore è anche un punto fermo al di fuori del campo, monitorando la vita privata e le gesta del proprio figlioccio (probabilmente a scopo di tenerlo sempre appetibile sul mercato). Inoltre, soprattutto coi tempi che corrono, i più potenti diventano intermediari e consulenti di club: l’iraniano Kia Joorabchian che consiglia l’Inter forse vi dice qualcosa. Un’ultima categoria racchiude poi i pater familias, fratelli e… mogli: Mauro Icardi che affida le sue procure a Wanda Nara è l’esempio maggiormente recente.