2014
Derby, sfuriata post-Empoli e Gasperini non ha perso più
E’ super Genoa al terzo posto solitario: ecco da dove scaturisce lattuale sorpresa della Serie A
Un cammino ai limiti dell’incredibile. Il Genoa ha perso alla prima giornata di campionato contro il Napoli a recupero inoltrato, poi nel derby cittadino con la Sampdoria subendo un gol irregolare: da allora – era il quinto turno di Serie A – mai una sconfitta ed un rendimento che oggi vale il terzo posto solitario in classifica.
TRA RISCATTO E SFURIATA – Tra la quinta e la settima giornata di campionato è arrivata la chiave di volta del torneo rossoblu: il derby ha lasciato in eredità sì una grande delusione ma anche quella fame di riscatto che scaturisce da una sconfitta immeritata. In seguito ad eventi del genere sono due le strade percorribili: lasciarsi sopraffare dall’intristimento o reagire con veemenza. Il Genoa ha percorso la seconda anche perché – due gare dopo nell’immediato post di Genoa-Empoli, sfida terminata sul risultato di 1-1 – Gian Piero Gasperini ha scatenato tutta la sua rabbia su una parte del pubblico genoano, tacciato di aver perso aderenza con la realtà. Hanno fischiato la squadra, lecito, ma l’allenatore rossoblu ha ricordato loro come il Genoa negli ultimi anni abbia sofferto situazioni decisamente più allarmanti di quella che allora era l’attualità. Toni forti che hanno compattato il gruppo: le conseguenze sono oggi visibili a tutti.
I FATTORI DI QUESTO GENOA – Conseguenze che ci raccontano di un Genoa in volo: quarta difesa della Serie A con 12 reti incassate in quattordici partite, uomini di Gasperini dietro soltanto ad una strepitosa Juventus (5) ed a Roma e Fiorentina appaiate a quota 11. Battute al Marassi proprio la Juventus (unica squadra a riuscirci in Italia), Lazio e Milan. Il primo fattore dunque è da rintracciare nell’equilibrio generale: il Genoa quando attaccato si sa difendere con ordine e raramente – se non contro avversari dotati di maggiori disponibilità tecniche – dà l’impressione di lasciarsi mettere alle corde. Il resto lo fa un Perin in versione superman: sono innumerevoli gli interventi decisivi firmati dal portierino classe ’92, ad oggi in Serie A il buon Mattia fa la differenza pensando ad esempio a cosa combinano Rafael e De Sanctis a protezione delle porte di Napoli e Roma. Il dato offensivo è valido ma ancora non all’altezza di un terzo posto che possa stabilizzarsi ed andare oltre le risultanze del momento: sono sei le squadre ad andare in rete con maggiore frequenza del Grifone – Juventus, Roma, Napoli, Lazio, Milan ed Inter – ed è su questo terreno che Gasperini può ulteriormente lavorare.
MATRI RITROVATO, MANCA LESTIENNE – La proposta offensiva del Genoa si incentra innanzitutto sulla rinvenuta vena realizzativa di Alessandro Matri: dopo una stagione sottotono ripartita tra Milan e Fiorentina il centravanti sembra aver ritrovato fiducia e convinzione in quel di Genova, sei le sue segnature, partecipazione costante all’azione e presenza fisica nell’area avversaria. Ai suoi lati un Perotti subito ambientato nel campionato italiano e decisamente oltre la sfiducia che tendenzialmente accoglie giocatori del suo genere, sta crescendo anche Iago Falque che va ancora a sprazzi ma può incidere. Mentre Kucka, quando impiegato nel tridente, fornisce le oramai solite garanzie nelle due fasi di gioco. L’alternativa al riferimento offensivo si chiama Pinilla e nelle vesti di risorsa aggiuntiva è un lusso per squadre della levatura sulla carta media come il Genoa, manca – per certi versi clamorosamente – l’apporto del gioiellino Lestienne: approdato nelle ultime ore di mercato come il grande colpo dell’estate di Preziosi, al momento è un vero e proprio oggetto misterioso nell’economia genoana. Tutto questo per affermare che le potenzialità non mancano: sarà arduo confermarsi al terzo posto – l’ultimo utile per accedere alla prossima Champions League – ma questo è un Genoa che ha ancora cartucce da spendere. E che dunque può ulteriormente crescere e migliorarsi. Se la concorrenza continua a stentare, per non dire a fare pena, chissà.