2014
Inter, Juan Jesus: «Dobbiamo capire cosa chiede Mancini»
Il difensore ha parlato oggi tramite l’hashtag a lui dedicato
Dopo la partita di Europa League contro il Qarabag ecco che l’Inter è rientrata in Italia. Non ha perso tempo Juan Jesus, difensore nerazzurro, che ha parlato oggi su Twitter con i tifosi tramite l’hashtag dedicato per porre domande al centrale, ‘askJJ5‘. Ecco le sue parole: «Ieri abbiamo fatto una grande partita, sono contento perchè anche coloro che non giocano sempre hanno fatto una buona prestazione. Per me è stato strano perchè non sono mai stato fuori, però va bene così, mi sono riposato. Hanno giocato molti giovani, secondo me Donkor è il più promettente».
RESPONSABILITA’ – Juan Jesus prosegue e parla dei suoi due anni in nerazzurro: «Ormai sono uno di quelli che è da più tempo qui, sento una responsabilità maggiore a giocare per questa squadra. Sono sempre stato interista, da piccolo tifavo l’Inter di Porto Alegre, dove ho iniziato a giocare. Se dovessi cambiare squadra, tornerei lì. Appena sono arrivato ad Appiano è stata un’emozione grande: era la prima volta che arrivavo in Europa, ma mi sono trovato subito bene, gli altri brasiliani in squadra mi hanno aiutato. Sono venuto a Milano con mia moglie, per me è molto importante la famiglia».
MANCINI – Il centrale parla anche di Mancini: «Sappiamo quello che può dare alla squadra, stiamo cercando di capire il prima possibile cosa vuole. Ha già cambiato tanto in poco tempo. L’obiettivo è quello di arrivare in Europa, dobbiamo vincere più gare possibili. Palacio? Mi spiace che non si sia sbloccato. Una volta che inizierà a segnare non si fermerà più. Devo ancora migliorare tanto per diventare uno dei più forti difensori dell’Inter. Ne sono passati tanti qui: Samuel, Lucio, Gamarra. Samuel è quello che più di tutti mi ha aiutato a crescere».
MOMENTO NO – Juan Jesus analizza anche il momento difficile che sta vivendo la squadra: «Oggi non ci sono partite facili, ma siamo l’Inter, dobbiamo impegnarci al massimo per uscire da questo momento difficile. L’appoggio dei tifosi è quello che conta di più. Devono aiutarci, dobbiamo essere tutti uniti come una famiglia. Obiettivi? Risalire la classifica. Dobbiamo avere più cattiveria agonistica e concentrazione. Ogni tanto ci vuole il carattere di Osvaldo, gran persona e giocatore. Ultimamente il mister mi sta facendo salire più spesso sui corner, sono contento. Pallone d’Oro? Neuer è bravissimo, ma secondo me Handanovic è ancora più forte. Secondo quest’anno lo merita Cristiano Ronaldo».