2014
Italia, Belotti si racconta: «Il soprannome ‘gallo’? Era nel mio destino»
L’attaccante guarda all’Europeo: «Siamo cresciuti molto»
Guai ad abbassare la cresta, al ‘gallo Belotti‘. L’attaccante del Palermo, intervistato dai microfoni di ‘Vivo Azzurro’, ha spiegato l’origine del suo soprannome: «È un soprannome che mi piace e mi tengo stretto. Era nel mio destino, perché da piccolo passavo ore a fissare i galli nell’azienda agricola di mia zia. Viene dal mio modo di esultare, mettendomi una mano a cresta sulla testa. Me lo suggerì un mio amico, che di cognome fa proprio Gallo».
NAZIONALE– Un ottimo 2014, il suo. Sia con il Palermo, con cui ha ottenuto la promozione in Serie A, che con l‘Italia Under 21: «Nella testa ho la vittoria con la Serbia a Pescara, perchè era la gara più importante del girone. Anche per come è andata la partita: eravamo sotto 2-0 e poi abbiamo rimontato, mettendoci forza e cuore, fino al 3-2. Poi direi il passaggio del turno con la Slovacchia al playoff, dato che dopo la prima partita molti ci davano per spacciati. A livello personale, i gol con la Serbia e, nello stesso tempo, le reti nelle due gare con la Slovacchia».
SORTEGGIO TOSTO– E, guardando al 2015, impossibile non pensare all’Europeo di categoria, in un girone tutt’altro che semplice: «Sulla carta sembra un girone difficile, ma lo sarebbe stato sempre e comunque. Con qualsiasi delle otto squadre avremmo vita dura, essendo tutte avversarie di qualità. Anche la Repubblica Ceca, sulla carta la più abbordabile, giocando in casa con il supporto del pubblico, sarebbe stata temibile da avere nel gruppo. Quanto a noi, siamo reduci da una grande crescita di gruppo. Ora che ci siamo conosciuti meglio, sia dal lato calcistico che da quello umano, affronteremo le partite con lo spirito giusto».