2014
Riflettori su Roma-Milan tra intrighi, gomitate e frecce…
Viaggio tra curiosità, retroscena e statistiche sulla sfida dell’Olimpico
La voglia di rubare la scena alla Juventus e di conquistare il palcoscenico accomuna Roma e Milan, che stasera all’Olimpico daranno vita al big match della quindicesima giornata del campionato di Serie A 2014/15. Umori e spirito diversi, però, perché a Trigoria il clima è stato infuocato a causa delle decisioni del Giudice Sportivo, che aveva squalificato Rudi Garcia e Holebas dopo il match contro il Genoa; serenità, invece, a Milanello dopo la convincente vittoria contro il Napoli. La squadra di Rudi Garcia, però, dovrà trasformare la rabbia in energia per alimentare il duello a distanza con la Juventus, mentre quella di Filippo Inzaghi vuole chiudere il 2014 con la consapevolezza di poter recitare un ruolo di primo piano nella corsa per il terzo posto. E allora la nuova puntata di “Cover Story” non poteva che essere dedicata a loro…
CURIOSITA’ E STATISTICHE – Il coefficiente qualitativo sarà molto alto, considerando che si affronteranno la squadra più prolifica della stagione, la Roma, che ha una vera e propria cooperativa del gol (ben dodici giocatori andati a segno!), e la quarta formazione più a segno, il Milan. La squadra di Filippo Inzaghi, però, ha un tabù da sfatare: nelle ultime dieci trasferte consecutive ha subito gol, addirittura l’ultima partita lontano da San Siro chiusasi a porta inviolata risale al 26 marzo (Fiorentina-Milan, 0-2). Un altro obiettivo è riguarda la panchina: il Milan è, infatti, una delle tre squadre della massima serie italiana ad aver segnato solo con i titolari (le altre due sono Empoli e Torino); l’ultima rete rossonera di un subentrante è quella siglata da Giampaolo Pazzini il 19 aprile contro il Livorno. Festa bipartisan all’Olimpico di Roma, perché sia Jeremy Menez che Mattia Destro festeggeranno la 100esima partita nella Serie A italiana. L’attaccante francese tra l’altro ha battuto il suo record personale di reti: con le otto segnate finora, ha superato le 7 siglate con la maglia del Monaco e del Paris St Germain.
QUESTIONE DI CORSA… – Tra gli spunti offerti da questo big match va approfondito quello tattico, perché la sfida dell’Olimpico sarà molto diversa rispetto a quanto visto negli ultimi anni: sarà la partita delle “frecce”. Partendo da due filosofie diverse, Filippo Inzaghi e Rudi Garcia giungono alla stessa conclusione, cioè che bisogna sfruttare in ampiezza il campo, sebbene il primo non sia ossessionato dal possesso palla ed il secondo invece lo predichi. La manovra della Roma nasce nel mezzo, dai riferimenti di Daniele De Rossi e Francesco Totti, e si sviluppa con le sortite offensive degli esterni bassi e offensivi. Quella del Milan, invece, assume la forma dell’albero di Natale, che garantisce maggiore imprevedibilità: Keisuke Honda e Giacomo Bonaventura, infatti, sono jolly che non danno alcun riferimento agli avversari, figurarsi Jeremy Menez, il cui mix tra velocità e classe sa essere molto letale.
… MA ANCHE DI CLASSE – La qualità, dicevamo. E all’appello risponde presente Francesco Totti, che ha nel patron rossonero Silvio Berlusconi uno dei suoi tanti estimatori. E non è un caso che il numero 10 giallorosso gli abbia fatto recapitare mercoledì una maglia autografata per ringraziarlo degli elogi ricevuti in carriera e forse anche per farsi perdonare i “due di picche” rifilati per restare alla Roma, con cui finora ha siglato ben dieci gol proprio ai rossoneri. Gioie, ma anche delusioni: Sebastiano Rossi, che beffò nel 1996 con un pallonetto, si rifece nel 1998 parandogli un rigore; senza dimenticare poi due espulsioni ed in particolare l’ultima, quella del 2013, per una gomitata all’amico Philippe Mexes. Il Milan del resto lo ha inseguito sin dalla finale tra gli Allievi della Roma e quella del Milan di sedici anni fa: «Siamo stati spesso vicini a portarlo in rossonero, ma capimmo che sarebbe stato dura fargli lasciare Roma», ha dichiarato recentemente l’amministratore delegato Adriano Galliani. Dall’altra parte c’è Jeremy Menez, che ha parlato del legame con il “Pupone” e non solo: «Totti e De Rossi sono un bel ricordo di Roma e li ho nel cuore». Finito in soffitta al PSG, il francese, prelevato con un blitz ad Ibiza, è rinato a Milanello, dove le “coccole” di Filippo Inzaghi non lo hanno viziato, ma responsabilizzato, tanto da prendere in mano le redini dell’attacco, lasciando Fernando Torres a riscaldare la panchina.
INTRECCI E RETROSCENA – Ma non è stato solo Francesco Totti protagonista di un intrigo di mercato legato al Milan, perché aneddoti fioccano anche su Seydou Keita. E’ stato lo stesso centrocampista della Roma a rivelare la chiamata di Zlatan Ibrahimovic: «Nel 2012 ero molto vicino a firmare con il Milan e prima ancora per due volte sono stato a un passo proprio dalla Roma, la trattativa era abbastanza avanzata ma poi non se ne fece nulla. Per due volte ho quasi firmato, così come con il Milan, sono stato a un passo anche da loro. Molto vicino. Al Milan mi aveva chiamato Zlatan, un mio buon amico, abbiamo giocato insieme a Barcellona. Voleva che andassi a giocare con lui al Milan, che poi, però, ha avuto qualche problema, infatti Zlatan ha lasciato la squadra per andare a Parigi». Pensate che sia finita qui con gli intrighi? Nelle scorse settimane è spuntato l’interesse del Milan per Mattia Destro e guarda caso Stephan El Shaarawy stuzzica le idee della Roma…