2014
Torino, Martin Vazquez: «Col Bilbao è difficile, ma non impossibile»
L’ex giocatore granata ha parlato dell’impegno del Toro nei sedicesimi di Europa League
Erano gli anni ’90 del calcio italiano quando il Torino prelevava Rafa Martin Vazquez dal Real Madrid. Il centrocampista arrivò in Italia per aiutare i granata a proseguire il loro percorso in Coppa Uefa e cercare di scalare posizioni in Serie A. Adesso Vazquez non gioca più, ma è rimasto ugualmente legato al Torino, benchè abbia giocato solo due stagioni con la maglia granata. ‘Tuttosport’ ha intervistato lo spagnolo in merito ai sedicesimi di finale di Europa League, col Torino che dovrà vedersela con l’Athletic Bilbao. «È un duello molto più equilibrato di quello che si potrebbe pensare. Molto dipenderà dal risultato dell’andata e il Torino disputa il primo match in casa», dice l’ex centrocampista.
NECESSITA’ – Vazquez analizza l’attuale squadra di Ventura, sbilanciandosi nel dire cosa gli piace, ma anche di cosa necessita la formazione granata: «Premetto che non ho occasioni per seguirlo spesso. Però so che la sua forza è l’organizzazione: da diversi anni ha lo stesso allenatore, che è molto abile, e ha una struttura precisa. Come precisa è l’idea di gioco. Io credo che la mancanza più grande sia quella legata a Cerci. Era colui che accendeva il gioco e che in determinate fasi della partita riusciva a cambiare marcia alla squadra. Ecco, al Torino serve uno come Cerci. E quando ho letto che sarebbe tornato in Italia, ho sperato riprendesse la via di Torino. E invece è andato a Milano».
TRA RICORDI E AVVERSARI – L’ex giocatore granata fa un paragone con il calcio dei suoi tempi: «Quando io sono arrivato in Italia, il vostro campionato era il numero uno in Europa. Era la lega di riferimento, era il massimo. Adesso le parti si sono invertite e la Liga viaggia a una velocità superiore per tanti aspetti. Anche il campionato tedesco è decisamente in ascesa. Sono periodi molto differenti, ma sono sicuro che anche il calcio italiano, che resta estremamente difficile e tattico, si riprenderà». Vazquez prosegue, e analizza il Bilbao: «Loro hanno grandi abilità nel possesso di palla, sono ottimi palleggiatori: vanno messi sotto pressione, cercando di non correre a vuoto, ma di non farli ragionare troppo. Al Torino serviranno due prestazioni accorte, però al tempo stesso coraggiose. Così si può tentare di superare il turno. E poi certamente molto dipenderà dal mercato di gennaio, che può sempre offrire risorse inaspettate. L’Athletic ha eliminato ad agosto il Napoli nei preliminari di Champions League. Però da allora non ha più giocato a certi livelli, sta faticando abbastanza a trovare continuità nei risultati e pure nelle prestazioni. Premesso ciò, resta una formazione pericolosa. Loro tendono a tenere il controllo del gioco e il pallone tra i piedi e al San Mames hanno un vantaggio determinato dall’ambiente particolarmente caldo».
SINGOLI – Ma chi deve temere il Torino? «Loro hanno un ragazzo come Aritz Aduriz che è molto bravo di testa e che è bravo a far salire la squadra. Poi Iker Muniain e Markel Susaeta sono i giocatori che più degli altri risultano determinanti per il destino dell’Athletic, sono coloro che creano e che dettano l’ultimo passaggio. In mezzo al campo il metronomo è Ander Iturraspe, che piace a tanti club e ha grandissime qualità. Hanno poi difensori che sanno impostare l’azione e salgono. Valverde poi, l’allenatore, è esperto e ha un gioco efficace. Ribadisco: in questa stagione non stanno ottenendo i risultati che si potevano immaginare».