Ljajic: «Sono cambiato, grazie Garcia» - Calcio News 24
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Ljajic: «Sono cambiato, grazie Garcia»

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Da bad boy a prodigio giallorosso: la rinascita del serbo

Ha dimostrato di poter incidere e ribaltare le gerarchie di Rudi Garcia, togliendosi di dosso l’etichetta di “bad boy”: parliamo di Adem Ljajic, che sta chiudendo l’anno della rivincita. «Forse potevo fare di più, ma se ho continuità posso fare la differenza. La fiducia di Garcia? È stata importante. Quando uno non sta bene, in campo o di testa, lui ti aiuta, ti dice sempre le cose in faccia, dove cambiare. Una cosa giusta. Anche Mihajlovic è molto diretto e schietto, in Serbia siamo abituati così», ha dichiarato l’attaccante della Roma ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ammettendo di non essersi allenato al massimo in passato e di esser stato una testa calda: «Ero un ragazzo un po’ matto. Ora so che se non dai sempre il 100% anche in allenamento, è difficile giocare. Sono cambiato in questo e i risultati si vedono».

LA CRESCITA – Ljajic, che ha imparato a calciare le punizione da Mihajlovic prima di seguire Totti e Pjanic, ha spiegato il cambiamento avvenuto nella Roma: «Ho fatto bene in ritiro, ma quando è iniziato il campionato ero in un momento no, non so neanche perché. Poi ho trovato serenità. Stavo molto bene anche negli ultimi sei mesi a Firenze, con Montella. Sono periodi simili: lì feci 10 gol in 6 mesi, ora sono a 6. Spero di ripetermi», ha spiegato il calciatore serbo, che ha rivelato di essersi chiarito con il nuovo c.t. della Serbia e di non vedere l’ora di tornare in Nazionale. E a proposito delle esclusioni di Mihajlovic e Advocaat: «Casi diversi, ma non ci torno su. E sulle voci di senatori che non mi volevano posso dire che non abbiamo litigato, ma in nazionale tante volte non ho avuto l’opportunità di giocare. La Serbia non viene da grandi risultati, nel caso sarei stato zitto. Se ti danno delle responsabilità puoi anche provare a cambiare qualcosa…».

SCUDETTO – Non molla nulla Ljajic, che crede nelle chance scudetto della Roma: «In Juve-Roma sono successe tante cose, meglio se non ne parlo più. Di certo in qualche gara potevamo fare di più e saremmo stati in vetta. Penso al Sassuolo, dove tutti eravamo convinti di vincere, meglio entrare sempre al 100%. In generale, però, la Juventus ha vinto qualche partita fortunatamente, noi siamo più forti. E quando vinciamo è perché giochiamo meglio. Allo scudetto ci crediamo. E ci proveremo fino alla fine».

VIOLA – Presto tornerà a Firenze l’attaccante e il riferimento alla Fiorentina e all’esperienza in viola è d’obbligo: «Lì ho ancora casa, la città mi è rimasta nel cuore. Montella? Non lo sento spesso, ma è stato fondamentale per la mia crescita, diventerà il miglior allenatore del mondo. Ma l’ho già detto: se mi vogliono, a Roma ci resto almeno dieci anni. Neto? Tempo fa abbiamo parlato, ma non vi dico perché. È un amico, un grande portiere, pochi sono forti come lui. Poi per i portieri basta un errore e si nota. Qui abbiamo grandi portieri come De Sanctis e Skorupski, ma spero di ritrovarlo».

NON SE NE PARLA – Di sicuro non andrebbe mai alla Stella Rossa: «Impossibile, neanche per tutti i soldi del mondo. Ho il cuore bianconero, sono cresciuto nel Partizan, non potrebbe mai succedere. Come non potrei mai andare alla Lazio, del resto».

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