2015
Sneijder e Shaqiri: Juve, cosa ti dà uno e cosa laltro
Juventus ad oggi tra Sneijder e Shaqiri: i bianconeri però vogliono scegliere con la massima calma e consapevolezza
La sessione invernale di calciomercato è appena iniziata ed in tanti già hanno piazzato i primi colpi: Cerci al Milan, Gabbiadini al Napoli e Podolski all’Inter. E’ ovvio: la Juventus ha decisamente meno bisogno di rinforzarsi rispetto a qualsiasi altra realtà nostrana e dunque può scegliere con la massima calma e la giusta consapevolezza.
L’APPORTO DI SNEIJDER – Le direzioni ad oggi più papabili sembrano essere quelle legate ai nomi di Wesley Sneijder e Xherdan Shaqiri: analizziamo l’eventuale apporto che entrambi arrecherebbero alla causa bianconera. Classe ’84, il trequartista olandese è nella piena evoluzione della sua carriera e tutti noi oramai siamo a conoscenza delle sue qualità: tecnica di base, talento nell’inventiva, visione di gioco e buone statistiche in termini di realizzazione. Calciatore che peraltro ha accumulato un ottimo tasso di esperienza prima con le maglie di Ajax e Real Madrid, poi con l’exploit dell’era nerazzurra targata Mourinho: lì dove, a detta proprio del tecnico portoghese, è stato chi più degli altri ha elevato le ambizioni di una creatura praticamente perfetta. Come si incastrerebbe nei meccanismi dell’attuale Juventus? Semplice, il cambio di modulo adottato da Massimiliano Allegri lo agevola non poco: 4-3-1-2, Sneijder sarebbe il trequartista per antonomasia. Non si adatterebbero più a turno Vidal o Pereyra – nuovamente reinseriti nei ballottaggi della mediana con Pirlo, Pogba e Marchisio – e dietro alle punte agirebbe un suggeritore di ruolo che senza dubbio va ad elevare il tasso qualitativo, in cambio forse di un passetto indietro sul piano dell’intensità.
L’APPORTO DI SHAQIRI – Classe ’91, investimento da intendere giocoforza anche per il futuro e calciatore assolutamente differente dall’attuale pedina del Galatasaray: veloce, esplosivo sotto il profilo atletico, dinamico, ha una buona varietà di soluzioni che riesce ad esprimere partendo da lontano. Impianto fisico molto solido che gli consente di tenere botta anche contro difensori rocciosi, sta via via affinando la precisione di un sinistro che in quanto a potenza ha poco da invidiare agli altri. E nella Juventus di Allegri? Innanzitutto garantirebbe la possibilità di modificare ulteriormente l’assetto tattico: Shaqiri è un attaccante laterale che consentirebbe al tecnico toscano di sperimentare un 4-3-3 puro allargando Tevez sul versante opposto, la predisposizione al sacrificio da parte del naturalizzato svizzero di origine kosovara – elemento sviluppato soprattutto sotto la gestione Guardiola, dove è vero che non gioca con continuità ma sta apprendendo tanto in termini tattici – renderebbe il tutto piuttosto equilibrato. Ma le doti dell’eventuale innesto (occhio all’inserimento dell’Inter) non si fermerebbero a questo aspetto: pur non alterando il 4-3-1-2 l’attuale calciatore del Bayern Monaco può essere impiegato da seconda punta e dunque rappresentare una validissima alternativa ai vari Tevez, Llorente e Morata. Entrambi – Sneijder e Shaqiri, peraltro autori di un buon Mondiale in terra brasiliana – non hanno lo status valido per essere utilizzati in Champions in quanto hanno già accumulato minutaggio rispettivamente con Galatasaray e Bayern Monaco.
ALTRE SOLUZIONI – Sì è parlato di un ritorno in Italia di Alessandro Diamanti (che invece risulterebbe disponibile per la Champions League) ma è una soluzione che, rispetto alle altre due, convince di meno in termini di apporto ad una squadra già ampiamente strutturata quale la Juventus: nulla togliere all’ottimo valore del calciatore, ma i bianconeri per tentare l’ennesimo step di crescita sono chiamati ad innestare calciatori di livello appena inferiore a quello proprio ai top player. La dirigenza guarda anche ad operazioni di caratura minore per puntellare l’organico lì dove condizionato dagli infortuni: Rolando è l’identikit individuato per sopperire all’assenza di Barzagli ed a qualche fastidio di troppo che condiziona costantemente il rendimento di Caceres. Giorni caldi ma – va ripetuto – senza particolare fretta: la Juventus vuole scegliere bene e non lasciarsi deviare da un’immotivata fretta.