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2015

Dove sta Zaza? A San Siro e il Sassuolo vola!

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zaza esulta sassuolo dicembre 2014 ifa

Inizio d’anno terribile per Inzaghi & company: il Diavolo cede 2-1 ai neroverdi di patron Squinzi

MILAN SASSUOLO IL TABELLINO Grossa impresa del Sassuolo che, grazie ad una gara orgogliosa e ben impostata in campo (mister Di Francesco ci aveva lavorato a lungo in settimana…), esce vincente dal Meazza per 2-1 (reti di Poli, Sansone e Zaza) ai danni di un Milan che, dopo 18 lunghi anni, stecca la prima prova post-natalizia (l’ultima volta accadde addirittura con la Lazio di Zeman). Vediamo per sommi capi come sono andate le cose in campo.

SUBITO FORTE IL MILAN, MA… Se il buon anno si vede dal mattino (e dal primo tempo rossonero) il povero Filippo Inzaghi avrà di che lavorare e penare da qui fino a maggio. Perché d’accordo che il Milan -rinvigorito dall’impresa “galactica” in quel di Dubai – morde l’erba fin da subito e va tranquillamente in vantaggio al nono con una conclusione sporca di Poli (il ragazzo era in ballottaggio con Muntari fino alla vigilia), ma è solo un falso allarme. Tant’è che un Sassuolo assolutamente non rinunciatario, passata la sfuriata rossonera, non ci mette molto a prendere le debite misure e, grazie agli affondi centrali di un pimpante Zaza, incomincia ad impensierire sia un appannato Essien che una linea difensiva decisamente troppo statica. Nasce così il pareggio degli emiliani al 28esimo in seguito ad un colpo di biliardo di Berardi che beffa Rami e lancia Sansone: il numero 17 ci mette una frazione di secondo a gelare San Siro e a ridare fiducia al team orchestrato da Eusebio Di Francesco. Uno a uno e palla al centro. Il Sassuolo potrebbe anche ripetersi al 33esimo con Sansone che rende cavallerescamente il favore a Berardi, ma la punta neroverde calcia di poco a lato sulla destra di Diego Lopez. Se a questo ci aggiungete che, sessanta secondi prima, Zaza liscia la sfera di un niente (grande spunto del solito Berardi e cross tagliato di Missiroli), i conti della serva sono i seguenti: il team della Mapei è più incisivo in quanto ad elasticità, ripartenze secche ed insidiose azioni da rete. Talmente insidiose che qualcuno in tribuna inizia timidamente a sussurrare la mossa di Cerci. Per tenere il pallino, far rifiatare il Diavolo e casomai inventare qualcosa di proficuo. Nonostante l’ex granata abbia solo 250 minuti nelle gambe grazie alla “cura dimagrante” del Cholo attuata quest’autunno in quel di Madrid.

IN GINOCCHIO SUI CERCI Ok, ci credereste se vi dicessero che a questo Milan targato 2015 e reduce dalle belle imprese con Napoli e Roma gli tocca attendere fino al minuto 67 per rendersi nuovamente pericoloso? Perdipiù grazie ad uno spunto di un giocatore che, nella consueta lotta dei transfer, fino a qualche giorno fa non doveva neppure scendere in campo… Eppure le cose stanno esattamente così: magia improvvisa di Montolivo e il redivivo Alessio Cerci (subentrato due minuti prima ad uno spentissimo Essien) si trova a tu per tu con Consigli che, però, interviene da campione non facendosi ipnotizzare. Ci prova anche Pazzini (un altro in cerca di vendetta visto il suo attuale uso col contagocce) al 75esimo con un destro potente susseguente ad un corner, ma la saracinesca sassolese dice ancora di no. Per il Milan, in pratica, tutto qui. In compenso al 68esimo Simone Zaza aveva portato avanti il Sassuolo grazie ad un velenoso sinistro al volo che, al tirare delle somme, dovrebbe ingolosire sia Antonio Conte in chiave Nazionale che Giuseppe Marotta per quella famosa faccenda dei 15 milioni di euro vacanti. Perché – parliamoci chiaro – SuperZaza il prossimo luglio sarà juventino al 99%. «Ma ora no – spiegherà lui, candidamente, in zona mista ai cronisti – a Sassuolo sto bene e qua voglio fare sempre meglio fino al termine del campionato. Non per diventare il più grande, non sono di certo così egocentrico, ma per essere anch’io tra i grandi nomi che giocano in Italia». Touché.

DUBAI LASCIA IL SEGNO? Un ultimo dato prima di congedarci: nel deludente secondo tempo milanista, resta comunque paradossale che il possesso-palla premi comunque lo sforzo del Diavolo che, solleticato forse dai ribaltamenti di fronte del Genoa impegnato contro l’Atalanta, abbia fatto il possibile (fino al flash di Zaza) per portare a casa i preziosi tre punti. I nove calci d’angolo, d’altronde, sono lì a dimostrarlo, ma la letale afasia odierna dell’asse d’attacco Bonaventura-Menez-El Shaarawy ha calato una pesante zona d’ombra su quello che fu il soddisfacente Diavolo di dicembre (sconfitta col Grifone a parte). Insomma, ci sarà da lavorare duro nelle prossime settimane, sia a livello di schemi che ovviamente di mercato, se le casse sociali lo prevederanno. Perchè, come Inzaghi ben sa, da che mondo e mondo un terzo posto non si è mai raggiunto solamente a colpi di simpatiche cantatine e teneri hip hip hurrà… 

IL TABELLINO

Marcatori: 9′ Poli, 28′ Sansone, 68′ Zaza
Ammoniti: 33′ Alex, 59′ Menez, 60′ Cannavaro, 74′ Gazzola, 94′ Poli e Biondini
Espulsi: nessuno
Arbitro: Di Bello

MILAN (4-3-3): Diego Lopez; Rami (74′ Abate), Alex, Zapata, De Sciglio; Poli, Essien (65′ Cerci), Montolivo; Bonaventura, Menez, El Shaarawy (70′ Pazzini). All: F. Inzaghi

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini, Magnanelli, Missiroli; Berardi (76′ Brighi), Zaza (87′ Floccari), Sansone (84′ Floro Flores). All: E. Di Francesco

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