Alla Gazzetta dello Sport ha parlato Dejan Stankovic per presentare la sfida alla Juve e il duello a distanza con Krasic: “Brutti presagi a inizio stagione? Supercoppa europea appena persa, mi ritrovo in panchina e ci sto per 90′. Confesso che l’ho pensato: mi sa che è un’annataccia. Poi la Nazionale e fastidio all’adduttore: ho avuto il tempo di riordinare le idee, cambiare il chip, lavorare bene. E poi ho avuto una chance a Palermo e me la sono giocata bene. Lo sfogo di Chivu? Un casino ogni tanto fa benissimo: il confronto che è venuto dopo, fra di noi e poi fra noi e Benitez, è stato solo positivo. E’ brutto lasciare delle virgole per strada: questo gruppo sta insieme da cinque anni, non possono esistere dubbi. Il gol alla Juve? Mica solo il gol: assist per Martins, rigore procurato e poi la rete del 3-1 (Inter-Juve 3-2, 4 aprile 2004, ndr). Era la mia prima sfida alla Juve con l’Inter: come inizio non c’era male. L’anti Inter? E’ presto per dirlo: capita che si parli di una (il Milan) e magari ne esca un’altra (la Juve). La partita che mi aspetto? Quella che ho visto contro il City: stretta, corta, otto giocatori in venti metri, tutti dietro la palla per cercare la profondità  degli esterni e delle punte. Lo fanno anche le piccole,male loro ripartenze sono meno pericolose: la Juve ha anche qualità . Krasic? Milos merita la Juve perchè è un ragazzo umile e ha una storia alle spalle: può essere l’uomo giusto per Delneri, soprattutto se impara ad usare la sua resistenza per difendere con continuità . Chiedetegli degli urli che gli tiro in testa ogni tanto: al Mondiale, contro la Germania, ad un certo punto gli ho detto: “Se non torni ti mangio”.