2015
Brescia, Corioni: «Vi prego, salvateci»
L’ex presidente cerca acquirenti per il club, a un passo dal baratro
Quello lanciato ieri da Gino Corioni potrebbe essere davvero l’ultimo grido di aiuto disperato per il suo Brescia: l’ex presidente delle “Rondinelle” ormai da mesi non ha più il controllo della società, in mano alle banche e ad un passo dal fallimento. La situazione appare disperata: la cordata pakistana che, si diceva, voleva prelevare la squadra, è stata bloccata dall’amministrazione del club, che a questo punto sarà costretta a mettere tutto in liquidazione se non arriverà qualcuno. Chi? Corioni lancia il suo appello, il tempo ormai scorre inesorabile.
S. O. S. – Così Corioni, ripreso oggi da Tuttosport: «So che la gente in questo momento ce l’ha con me, non è un problema se mi criticano, l’importante è che si trovi un accordo per tenere in vita la società. Mi aspetto di più dai miei colleghi imprenditori, non è possibile che in una città come la nostra non si riescano a trovare due milioni di euro per tenere in vita il Brescia Calcio. C’è qualcosa che mi sfugge». Due milioni sono i soldi che servono per pagare arretrati a squadra e staff, motivo per il quale la società sarà penalizzata molto presto.
SOLO COME UN CANE – Corioni continua: «Quando comprai il Brescia nell’estate del ’90 tanta gente, imprenditori soprattutto, mi disse di farlo che poi mi avrebbero dato una mano. Purtroppo dall’oggi al domani mi ritrovai da solo e da solo, o quasi, ho tirato avanti per quasi venticinque anni. Adesso non ce la faccio più, occorre che qualcuno si muova». Qualcuno, però, non si è ancora davvero mosso: si attende un’offerta, ma per ora ancora nulla.