2015
Maniero: a Pescara fino a giugno. Il futuro sarà a Catania
L’attaccante si libererà da svincolato. I rossazzurri tornano a puntare su Ardemagni
Se non è caos, poco ci manca. Il ponte radio che ha unito nella giornata di ieri il Pescara al Catania, in merito alla trattativa legata al passaggio del capocannoniere degli adriatici, Riccardo Maniero, alla corte di Dario Marcolin, sembra destinata ad andare momentaneamente in stand-by.
OPERAZIONE CHIUSA (O NO?) – Come già anticipato dalla nostra redazione, il bomber non si muoverà da Pescara in questo mercato di riparazione, ma certamente non rinnoverà con i biancazzurri. Il club abruzzese aveva offerto un rinnovo fino al 2017 a 200mila euro a stagione. Il calciatore ha tentennato, scatenando l’inserimento nella trattativa del Catania che si è presentato con una proposta niente male: contratto fino al 2018 che, con i vari bonus promozione, avrebbero portato l’ingaggio fino a 500mila euro a stagione. Un mossa realizzata dal nuovo direttore sportivo etneo, Daniele Delli Carri, abile nel strappare il sì all’agente di Maniero, Daniele Sebastiani.
IL DIETROFRONT – Quando l’operazione sembrava chiusa, ecco l’inatteso stop. Il tecnico del Pescara, Marco Baroni, ha minacciato le dimissioni se la società avesse ceduto l’attaccante, nonché gli stessi tifosi si sono scatenati contro la dirigenza pronta a vendere il proprio bomber. A chiudere la querelle ci ha pensato il direttore sportivo pescarese, Giorgio Repetto che ha chiarito la situazione: «Maniero finirà con noi questo campionato, che firmi o meno il rinnovo, già sulla nostra scrivania da diversi giorni».
TRASFERIMENTO SOLO RINVIATO – L’operazione condotta dal manager Alessandro Moggi, molto vicino ai due club, è solo rinviata, anche se in Sicilia potrebbe subito trasferirsi il difensore Marco Capuano. Maniero resterà a Pescara senza rinnovare per poi trasferirsi a Catania da svincolato, dato che il contratto scadrà il prossimo giugno. Nell’attesa, la società etnea continuerà a seguire con insistenza il pupillo di Dario Marcolin, Matteo Ardemagni dello Spezia.
Dal nostro corrispondente
Andrea Mazzeo