Il tecnico premiato oggi a Firenze

Vincente e anche modesto. Carlo Ancelotti, uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio, è stato premiato oggi a Firenze ed è entrato a fa parte della Hall of Fame del calcio italiano («Sono davvero onorato per questo attestato dell’hall of fame del calcio»). Il tecnico ha parlato del Pallone d’Oro degli allenatori assegnato a Loew: «Vincere un mondiale come ha fatto la Germania rende meritato il premio per Loew, tra i calciatori Cristiano Ronaldo lo meritava. Non ho mai incontrato un giocatore così efficace nella mia carriera».

LE DIFFERENZE – Ancelotti poi ha parlato della sua carriera e delle differenze tra i vari campionati in cui ha allenato: «Non so se io sono il tecnico più invidiato, ho sempre trovato squadre in momenti positivi e sono fortunato. Differenze tra i vari campionati? Ognuno ha le proprie caratteristiche, in Inghilterra tanto ritmo e meno tattica, in Francia ritmo e aggressività, in spagna gusto per il gioco, in Italia ritmi più lenti e grande conoscenza difensiva. Sono felice delle mie esperienze».

MODULO E CONSIGLI AL MILAN – A Carlo Ancelotti è stato chiesto di stabilire l’importanza del modulo di gioco nei suoi successi e nelle vittorie di un allenatore: «L’importanza del modulo? Alla fine i principi del gioco sono sempre gli stessi al di là del sistema di gioco, bisogna adattarsi ai giocatori che si hanno..e non sempre sono quelli che tu vuoi. Come vita mi sono trovato bene a Londra, hanno molto rispetto delle persone. Madrid si avvicina alla cultura italiana, in quel senso mi trovo molto bene». Infine, un pensiero alla crisi del Milan: «Consigli per Galliani? Non ne ha bisogno, Inzaghi ha bisogno di tempo e il momento è difficile. Il mio successo più grande? La chiave di volta è stata la mia prima Champions».

Dal nostro inviato: Matteo Baldini