2015
Saputo: «Da Parma e Palermo… al Bologna»
I retroscena sull’affare che ha portato il magnate in Italia
Accompagnato dall’amministratore delegato Claudio Fenucci, il magnate italo-canadese Joey Saputo si è presentato a La Gazzetta dello Sport per svelare i progetti che ha in serbo per il suo Bologna. L’azionista di maggioranza del club emiliano, che si occupa della Saputo Incorporated, fondata sul commercio di latticini e ora impegnata anche nel settore immobiliare, dei trasporti e del legname, ha spiegato la scelta di investire in Italia: «In passato ho avuto contatti col Parma, ai tempi della vicenda Parmalat, e ci ho fatto un pensierino ma tutto è finito lì. Poi ho avuto rapporti con la Fiorentina per sviluppare la nostra academy giovanile al Montreal. È stato in quel periodo che ho conosciuto Pantaleo Corvino. Il Bologna si è presentato come un’opportunità che andava afferrata al volo. È stato Andrew Nestor, patron dei Tampa Bay Rowdies, lega minore americana, amico comune mio e di Tacopina, a parlarmene. Nell’agosto scorso ho conosciuto Joe e abbiamo sviluppato la trattativa. Da principio sono entrato con una quota di minoranza, poi gli eventi mi hanno portato ad aumentare il mio intervento e adesso sono il socio di maggioranza perché era necessario salvare il club. Quando sembrava che tutto potesse saltare, mio padre spingeva perché provassi col Palermo. Gli ho risposto che il Palermo poteva prenderlo lui, io ormai ero concentrato sul Bologna».
PERCORSO INVERSO – Saputo, che ha definito bello e complicato il calcio italiano, ha commentato il trasferimento di Sebastian Giovinco al Toronto FC: «Ho letto che va alla nostra rivale, per tanti soldi. Noi abbiamo una strategia diversa sui contratti e sulle persone. Puntiamo su quei giocatori che hanno buone ragioni, non solo economiche, per venire da noi. L’esempio è Di Vaio. Auguro a Giovinco il meglio, per nostra fortuna verrà in Canada a luglio mentre il derby Montreal-Toronto è in programma a maggio».
IL PIANO – Il magnate, che ha affidato a Corvino e Fenucci il compito di seguire da vicino gli affari felsinei, ha svelato il suo piano: «Il primo obiettivo è la Serie A, subito. Poi dovremo consolidarci per diventare forti. La questione dello stadio è decisiva: occorre un impianto moderno che possa sviluppare nuove economie e cambiare l’atmosfera tra i tifosi, il nostro progetto parte da lì. Ne stiamo parlando col sindaco. Tutti vogliamo un grande Bologna ma ci vorrà tempo e ci saranno momenti difficili in cui dovremo prendere anche decisioni impopolari. Con i nostri tifosi saremo sempre trasparenti».
IL SOCIO – Infine, sulla partnership con Tacopina: «Joe con la sua energia ha portato entusiasmo facendo un grande lavoro in città ma adesso è il momento di rallentare, non dobbiamo sovraesporci troppo. La nostra partnership ha completato la prima fase, quella più facile. Non abbiamo fatto ancora niente. Adesso viene il difficile con tanti obiettivi da raggiungere».