Disponibile da ieri il plastico del progetto rossonero

E’ la grande scommessa del Milan e il grande sogno di Barbara Berlusconi: parliamo dello stadio di proprietà, che sta pian piano prendendo forma. . Il progetto non dovrà solo convincere i vertici di Fondazione Fiera, ma superare anche l’esame dei residenti della zona, preoccupati al tal punto da organizzare comitati no-stadio. Da ieri è disponibile il plastico: si tratta di un’arena cittadina, non di un impianto estraneo a Milano; si armonizzerà, dunque, all’ambiente circostante.

CARATTERISTICHE – Non sarà più alto di 30 metri, avrà strutture leggere e trasparenti, progettate dalla britannica Arup con la collaborazione del Politecnico di Milano Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, lo stadio avrà pianta rettangolare, conterrà due anelli e avrà una capienza di 48 mila spettatori, poco al di sotto rispetto alla soglia minima Uefa per ospitare una finale di Champions League, che però sarà ottenibile in deroga. Per l’impianto si scaverà 10 metri sotto terra e si realizzeranno due piani di parcheggi; ci sarà una copertura mobile per garantire la chiusura totale e si avrà da ogni posto la visuale perfetta.  L’utilizzo di materiali fonoassorbenti permetteranno di generare un effetto catino all’interno, mentre sono previsti percorsi verdi in cima, come prevede la linea del rispetto ambientale, che annovera anche l’impiego del fotovoltaico, del riciclo dell’acqua piovana nei bagni e della differenziata in tutti i settori. I collegamenti con i mezzi pubblici sono poi un punto chiave. Questo stadio richiederà un investimento di 300-320 milioni di euro, di cui 220-240 per la costruzione dell’impianto e il resto per gli altri progetti (albergo, liceo e interventi di urbanizzazione).  La spesa, però, sarà a carico dei privati, non saranno cioè toccate le casse del Milan. C’è infatti Emirates partner principale ed una trentina di aziende.

LA FILOSOFIA – Ci sono quattro progetti poi per riqualificare la zona tra cui Fondazione Fiera dovrà scegliere e tra questi c’è lo stadio del Milan. E il professor Faroldi ha spiegato la filosofia del progetto: «Ci siamo dati un obiettivo: quello di non consumare il suolo. Ci troviamo in un’area strategica della città di Milano, nella quale abbiamo immaginato che uno stadio pensato così potesse recuperare e aiutare a risolvere le problematiche urbanistiche del quartiere. E qui nasce l’idea di uno stadio intelligente, a impatto zero». L’idea è che lo stadio non sia solo un oggetto di design, ma anche molto urbano: «Sarà unico e con caratteristiche molto milanesi. A quali impianti ci siamo ispirati? Soprattutto all’Emirates di Londra (dell’Arsenal, ndr), al St. Jakob-Park di Basilea, al nuovo San Mamés di Bilbao, al Neuchatel Xamax Stadium».