Il premier infuriato per la questione delle 20mila copie del libro

Carlo Tavecchio, presidente della Figc, ha più volte parlato di spending review, abbattimento dei costi, valorizzazione delle risorse interne al calcio italiano. Tuttavia la recente notizia dell’acquisto, da parte della Figc, del libro scritto dallo stesso Tavecchio fa perlomeno sorridere.  Ricapitoliamo: lo scorso 19 novembre la Federcalcio ha approvato all’unanimità la delibera volta all’acquisto di 20 mila copie del libro, per un totale di 107 mila euro più iva. Il libro, intitolato ‘Ti racconto…il calcio‘ è edito dalla Moruzzi’s Group, ed è stato acquistato dalla Figc per venire incontro ad «alcuni Comitati Regionali e Provinciali -si legge nella delibera- interessati a disporre di copie del volume […] per farne dono ai giovani atleti tesserati quale strenna natalizia». L’editore, inoltre, ha fatto pagare alla Figc ogni singola copia 5,38 euro più Iva, al posto degli 11 euro indicati dal prezzo di copertina.

NON VA BENE – Se la leadership del presidente era già stata messa in discussione da alcune uscite pubbliche quantomeno inusuali (ricordate Opti Pobà?), adesso potrebbe arrivare la spallata decisiva alla traballante posizione di leadership di Tavecchio. Secondo quanto ricostruito da La Repubblica, Matteo Renzi, presidente del Consiglio dei ministri, non avrebbe preso positivamente quanto accaduto: «Usare i soldi pubblici in questo modo è uno scandalo», ha detto ai suoi collaboratori davanti alla notizia di quei libri.

TELEFONO – Il Palazzo ha messo in moto il meccanismo per far valere la propria posizione, evitando di intervenire all’interno delle federazioni nazionali. Tuttavia, da Palazzo Chigi, Graziano Delrio, sottosegretario con delega allo Sport, ha telefonato al Coni spiegando la posizione di Renzi: «Noi non possiamo intervenire direttamente sulle Federazioni, la politica non ha questo potere. Ma al Coni, che è un ente vigilato dal governo, conoscono bene la mia opinione e quella di Renzi sulla vicenda dei libri». Tavecchio riuscirà a resistere alla spallata presidenziale?