2015
Braida: «Ora sfiderò Galliani»
L’ex dirigente del Milan nuovo d.s. del Barcellona
Riparte dal Barcellona con tanta voglia di lavorare Ariedo Braida, che è tornato nella città in cui riuscì a prendere Ruud Gullit per il Milan: «La mia storia è partita qui 29 anni fa e riparte da questa città, nel club più importante, bello e grande del mondo. In questo momento non ci sono squadre superiori. Magari ci sono club sullo stesso livello, ma il Barça ha una popolarità mostruosa che negli ultimi anni è cresciuta grazie a un modo di giocare che ha fatto scuola e ha fatto innamorare il mondo. Mi occuperò del mercato internazionale. Mi trasferirò a Barcellona, perché voglio dare il massimo in questa esperienza e ripagare la fiducia», ha dichiarato il nuovo direttore sportivo blaugrana ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
SERIE A – Nemmeno il tempo di essere annunciato ufficialmente che già si parla di Pogba e Verratti, ma l’occasione è ghiotta per analizzare la crisi del calcio italiano: «Ma se ho appena firmato! Iniziamo, poi vedremo. Pogba è giovane e gioca, come Verratti o De Sciglio. Un allenatore è orgoglioso se riesce a lanciare un ragazzo. Però in giro non ci sono tanti giovani di alto livello. Poi è innegabile che in Serie A c’è un abbassamento dei valori. Ultimamente i giocatori più importanti dall’Italia vanno via, arriva gente a fine carriera o non di primissimo piano. La Juve resiste a ottimi livelli, le altre sono in un periodo per così dire di riflessione. Ma si riprenderanno, perché il calcio è fatto di cicli».
I ROSSONERI – Infine, Braida non può non parlare del Milan, che secondo lui tornerà ai livelli di un tempo: «Però ci vuole pazienza. Anche in passato ci sono stati momenti meno buoni, poi è tornato il sole. Ancelotti? Carlo è stato il primo a chiamarmi. Poi Allegri, e tanti altri. Galliani mi ha fatto i complimenti: è stata una sorpresa per lui e per tutti. Con Adriano ci sarà grande competizione, ma sana, tra due persone che si stimano e si vogliono bene. Tra noi c’è un’amicizia fraterna, così come vorrò sempre bene a Berlusconi».