Colantuono: «Turbato e addolorato, ma adesso penso all'Atalanta» - Calcio News 24
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2015

Colantuono: «Turbato e addolorato, ma adesso penso all’Atalanta»

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Il tecnico prima dell’Inter: «Non sono sereno, ho un peso sullo stomaco»

«Chi dice di essere tranquillo dopo una vicenda del genere, bluffa. Non sono sereno, è una vicenda che mi ha infastidito e turbato, anche perché sono venuto a saperlo dagli organi di informazione. Moralmente, dunque, sono devastato». Stefano Colantuono, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con l’Inter, parla dello scandalo calcioscommesse, che, nelle prossime settimane, lo porterà a rispondere di una presunta combine relativa ad un match del 2011, contro il Crotone: «Andrò a cercare di capire quello che è accaduto, con i miei avvocati stiamo analizzando le carte per capire un po’ il quadro della situazione. Dal punto di vista psicologico, lo ripeto, è massacrante, per me e anche per la mia famiglia. Voglio parlare al più presto con Palazzi».

IL CAMPO – Non c’è tempo, però, per distrarsi: domani, all’Atleti Azzurri d’Italia, arriva l’Inter: «D’altro canto, però, devo continuare il lavoro con questa squadra. Sono un dipendente dell’Atalanta, società a cui sono molto legato. Non posso mettermi di abbassare la guardia neanche per un secondo: in primis c’è il dovere professionale, che mi impone di lavorare con serietà e professionalità. Lo devo a società, squadra, città e tifosi, ma è stata una settimana difficile. Ho fatto tanta fatica a costruirmi un’immagine e una carriera, e vedere che è messa in discussione per una situazione simile mi ha turbato e addolorato. Detto ciò, ribadisco la mia estraneità totale ai fatti e penso all’Atalanta. Chi ti dà da vivere e mangiare viene prima di tutto, e la Dea in questo senso è fondamentale per me. Non sono un eroe, però ho un peso grosso sullo stomaco e anche in testa: non sono sereno, è impossibile esserlo. Non mi piango addosso, devo trovare la forza nell’animo per ripartire».

REAZIONE – Quanto alla vicinanza della squadra, il tecnico di Anzio spiega: «La squadra si è allenata bene, i primi due giorni non sono stati semplicissimi perché è come se avessi ricevuto due pugni in faccia, che mi hanno stordito. Abbiamo già molti stimoli e diciamo che di questa situazione ne avrei fatto tranquillamente a meno. Ho ricevuto attestati di stima e affetto, da parte di chi mi conosce veramente. Non sono un uomo infallibile, difetti ne ho, ma le cose per cui sono indagato sono assolutamente fuori dalla norma. L’Atalanta, però, viene prima di tutto».

L’AVVERSARIO – «Quando incontri una squadra come l’Inter – ha proseguito Colantuono – le difficoltà sono molte. Sono cambiate tante cose, rispetto all’andata: hanno potenzialità enormi e con il passare delle domeniche ritroveranno una classifica più consona alle loro qualità. Hanno giocatori capaci di fare la differenza, ma in questo momento, avendo cambiato l’allenatore, stanno cercando la quadratura del cerchio. Errori arbitrali? Preferirei non parlarne, anche perché il compito dell’arbitro e dei suoi assistenti è abbastanza complicato».

FORMAZIONE – Sull’undici iniziale, invece, non sembrano esserci troppi dubbi: «Stiamo ragionando, ma credo che non ci saranno grandi novità rispetto a Firenze, dove abbiamo fatto una buona gara. Avremmo dovuto sfruttare meglio alcune situazioni nel primo tempo, ed essere un po’ più cattivi e attenti. Pinilla? Ha recuperato, l’unico dubbio è in attacco».

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