2015
Destro: «Devo adattarmi al Milan»
L’attaccante rossonero chiede tempo per integrarsi
Nonostante non sia riuscito a siglare il suo 40esimo gol in Serie A, Mattia Destro resta sereno. Intervenuto a margine della promozione di un nuovo prodotto della Gilette, l’attaccante del Milan ha tracciato il bilancio del suo primo mese in rossonero: «La cosa principale è che la squadra abbia vinto e che siano arrivati questi tre punti. Io sono un attaccante e fare gol è una cosa fondamentale. Però se la squadra vince, va tutto bene. Sto lavorando duramente per integrarmi al meglio negli schemi della squadra. È solo una questione di meccanismi e di allenamenti. Io sono a completa disposizione dell’allenatore e della squadra. Farò di tutto per rendere questi meccanismi più fluidi. Gli allenamenti, poi, servono anche a questo. Ad avere un confronto sul dove e come migliorare», ha dichiarato Destro, come riportato da Tuttosport.
TOTALE DISPONIBILITA’ – L’attaccante ha poi approfondito il tema relativo al suo adattamento e al feeling con alcuni compagni di reparto: «Farò quello che sarà meglio per la squadra. Se ci sarà da cambiare modo di giocare lo farò. Prima mi chiedevano di stare di più in area di rigore perché lo stile di gioco della Roma è diverso rispetto a quello del Milan. Qui mi viene chiesto di svariare un po’ di più. Coppia con Menez? In prospettiva la vedo bene, ma non ci siamo solo noi due. In rosa ci sono tanti attaccanti forti. In ogni caso, non penso che Jeremy possa essere un problema per me. Pazzini? C’è un rapporto molto bello, così come con tutto il gruppo. Abbiamo un solo obiettivo che è quello di arrivare in Europa. Noi abbiamo l’obbligo di vincere e ognuno di noi darà il massimo per raggiungerlo».
L’INCONTRO – Destro, che ha lanciato la sfida contro il Chievo Verona, contro cui vuole vittoria e gol, ha parlato poi dell’incontro con il presidente Silvio Berlusconi: «Cosa mi ha detto? Di stare in area e di tagliarmi la barba (ride, ndr). Le mie caratteristiche sono quelle di stare in area di rigore, Inzaghi non mi dice di non stare lì. Mi chiede di migliorare anche in fase di costruzione della manovra».