2009
Fiorentina, Mihajlovic: “Ora non dobbiamo fare due passi indietro”
Si gode finalmente una vittoria alla guida della Fiorentina il tecnico serbo Sinisa Mihajlovic. I viola ottengono infatti i loro primi tre punti in campionato dominando in casa un buon Parma e chiudendo nella ripresa la partita. L’allenatore gigliato è evidentemente soddisfatto del carattere dimostrato dai suoi ragazzi e si esprime così ai microfoni di Sky Sport a fine partita: “Devo ringraziare i tifosi perchè sono stati meravigliosi. Ci hanno sostenuto durante tutta la partita e con il loro aiuto diventa tutto più facile. Anche la squadra ha reagito bene, abbiamo giocato bene, rischiato poco e alla fine abbiamo meritato la vittoria. Ora però non dobbiamo fare un passo avanti e due indietro, ma guardare avanti perchè abbiamo fatto una grande partita in tutti i sensi in una sfida non facile. Noi abbiamo lavorato sempre bene, ma sicuramente con una vittoria in più dopo tanto tempo, questo ti permette di lavorare ancora di pù e dà la fiducia giusta ai giocatori. Ora bisogna continuare così. Il modulo? Purtroppo non abbiamo potuto lavorare con il 4-2-3-1 per vari motivi, troviamo difficoltà all’inizio, ma con la condizione ritrovata di Vargas, Ljajic e Cerci siamo un po’ più compatti. Giochiamo per vincere le partite, non per difendersi. Settimana scorsa abbiamo giocato a Genova cambiando modulo perchè dovevamo pareggiare a tutti i costi. Oggi abbiamo cambiato perchè siamo più forti di quanto fatto vedere e dovevamo vincere. Gulan? I miei connazionali li faccio debuttare sempre (ride, ndr). Io in lui comunque ci credo, è un bravissimo ragazzo, un grande professionista ed è migliorato tantissimo. Dovevamo cederlo in estate, ma ho frenato io perchè mi fido di lui e voglio farlo giocare. Quando potrà farlo con continuità giocherà bene perchè ha tutte le caratteristiche per fare bene. Donadel? E’ un giocatore come Zanetti che dà quantità , ma non è una questione di giocatori, ma di testa e fisico. Stiamo meglio di qualche settimana fa e siamo più convinti nella testa. Io, purtroppo o per fortuna, avendo giocato 20 anni, mi son trovato in queste situazioni, ed in questi momenti deve uscire l’uomo più che il giocatore. Non è un problema di uomini o modulo”.